Granchi blu a Ladispoli. C’è anche questo sul litorale laziale. I bagnanti restano stupefatti, alcuni increduli, altri spaventati. I primi granchi blu questa estate sono stati avvistati a Torre Flavia, a nord-ovest di Ladispoli, cittadina laziale in provincia di Roma situata tra Palo Laziale e Torre Flavia.

Granchi blu a Ladispoli

Il primo allarme legato all’avvistamento di granchi blu sulla spiaggia nei pressi di Ladispoli era scattato lo scorso 24 luglio. A darne tempestivamente notizia sono stati gli utenti di un gruppo social Gli Amici di Torre Flavia. Il post recita testuali parole:

“Grazie a 5 bambini (Davide ed Elisa Porta, Samuele e Arianna Ponte, Riccardo Mannucci) che hanno individuato il grosso crostaceo segnalato per la prima volta a Torre Flavia (probabilmente anche il primo rinvenimento per il Lazio). Grazie ai piccoli naturalisti, amici della Palude di Torre Flavia”.

Gli esperti ne hanno tenuto uno sotto osservazione per 72 ore. La presenza del crostaceo sconosciuto sulle nostre coste rientra decisamente in una categoria anomala di eventi, ma era previsto che, dopo i primi avvistamenti la specie si sarebbe moltiplicati e così è effettivamente avvenuto, tanto da poterla definire una vera e propria invasione. Il referente del monumento naturale per conto di Città metropolitana, Corrado Battisti, a proposito di questi esemplari ha dichiarato. “Si cibano di ogni cosa nel mare”. Battisti, inoltre è gestore del Monumento Naturale Palude di Torre Flavia, la quale ha funzione effettiva di laboratorio situato all’aperto. Qui vengono messe in atto strategie e ricerche specifiche che hanno come primo obbiettivo la conservazione della biodiversità.

Granchi blu a Ladispoli: di che si tratta?

I granchi di colore blu, in prima battuta sono stati definiti “granchi giganti”, grazie alla loro lunghezza che supera di poco i 20 centimetri. Un esemplare maschio può andare anche oltre il 23 centimetri di grandezza. I primi rinvenimenti estivi di quest’anno, registrati in Italia, corrispondono all’area del canale che sfocia sulla spiaggia di Torre Flavia, Ladispoli. Precisamente si tratta del terzo avvistamento noto nel Lazio. Le ragioni dietro alla presenza di questa specie di crostacei sulle nostre coste sono ancora poco chiare e oggetto di studio degli esperti.

Ancora di seguito, le parole di Battisti, che gestisce l’oasi per conto di Città metropolitana di Roma Capitale:

“È un incredibile scoperta diciamo, si tratta di una specie alloctona e probabilmente è il primo nel Lazio. Ringraziamo i nostri piccoli amici naturalisti. Segnaleremo senz’altro l’animale al mondo scientifico. Questo granchio è un predatore, che si nutre di cozze, vongole, telline, ostriche ma anche di crostacei e pesci più piccoli”.

Di seguito, altre dichiarazioni riportate su Skytg24:

“Aiutandosi con le loro chele divorano pesci e anche i granchi della nostra costa. Appena scoperto il primo, avevamo il sospetto che potessero venirne tanti altri, e infatti è andata proprio così. Tre ospiti li avevamo conservati con cura ma sono morti, forse non sopravvissuti all’acqua dolce. Dopo la siccità e i cinghiali ci mancavano i piccoli mostri dell’Atlantico”. 

Non c’è un vero e proprio rimedio a tutto questo. Il nuovo fenomeno, presentatosi sulle coste laziali, non sarebbe una novità per i bagnanti delle coste adriatiche dell’Abruzzo e dell’ Emilia Romagna.

Si tratta di una specie esotica e non sarebbe la prima volta che casi anomali come questo si presentino proprio sulle spiagge di Ladispoli. Abbiamo avuto come ospiti nelle stesse aree le tartarughe palustri americane: Trachemys scripta, solo lo scorso anno, sempre in estate. Sono ancora molti gli studi finalizzati a comprendere la derivazione di questa specie e le ragioni della loro presenza a Ladispoli.

Per quanto riguarda i granchi blu, sono stati identificati come Callinectes sapidus, detto anche granchio reale blu o granchio azzurro. La specie è originaria della sponda occidentale dell’Oceano Atlantico. Attraverso l’acqua incamerata per stabilizzare le navi, la specie di granchi blu si è diffusa accidentalmente anche in altri luoghi del mondo( Mare del Nord, Mar Baltico, Mar Nero, Mediterraneo, Mar Giallo): non è quindi una grande novità come potrebbe sembrare ai nostri occhi proprio oggi. Informazioni di archivio su web.archive.org, documentano avvistamenti segnalati in Italia già dal luglio del 2008, in Basilicata e anche in tempi meno recenti.

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