Nella mattinata americana odierna, Bill Russell è morto. L’ex giocatore e allenatore dei Boston Celtics si è spento all’età di 88 anni. L’annuncio della scomparsa è arrivato direttamente dalla famiglia. Questo quanto comparso sull’account Twitter dei Russell:
L’uomo più vincente nella storia dello sport americano è scomparso pacificamente con sua moglie Jeannine al fianco.
Russell ha vinto tutto quello che c’era da poter vincere: due titoli NCAA, una medaglia d’oro alle Olimpiadi del 1956, ben undici anelli di campione NBA (di cui 8 consecutivi) in 13 anni di carriera con la maglia dei Boston Celtics. L’ex lungo, ha alzato altri due titoli con Boston con il ruolo di allenatore. Russell – lo ricordiamo – è stato inserito nella Hall of Fame di Springfield anche come allenatore. Si tratta dell’unico caso ad essere presente sia come giocatore che come coach.
Morte Bill Russell, il comunicato di Adam Silver
A stretto giro è arrivato il comunicato da parte della NBA che – per voce del commissioner Adam Silver – ha ricordato in questa maniera una delle sue stelle più luminose:
È stato il più grande campione nella storia dello sport di squadra. Gli innumerevoli risultati che si è guadagnato nella sua carriera con i Boston Celtics – tra cui il record di 11 titoli e 5 premi di MVP – raccontano solo minimamente la storia dell’immenso impatto di Bill sulla nostra lega e sulla società in senso più ampio. Bill Russell rappresentava qualcosa di più grande dello sport: i valori di uguaglianza, rispetto e inclusione che ha stampato nel DNA della nostra lega. Al picco della sua carriera, Bill si è fatto sentire vigorosamente per i diritti civili e la giustizia sociale, un’eredità che ha passato alle generazioni di giocatori NBA che lo hanno seguito. Attraverso lo scherno, le minacce e le incredibili avversità, Bill si è elevato sopra tutto, rimanendo fedele al suo pensiero che chiunque meriti di essere trattato con dignità. Ho apprezzato la mia amicizia con Bill: lo chiamavo il nostro Babe Ruth, per il modo in cui aveva trasceso il tempo. Bill era il vincente definitivo e un compagno di squadra eccellente: la sua influenza si perceipirà sulla NBA per sempre.