Febbre del Nilo in Italia: ecco la situazione e la conta dei casi e dei morti

Quando la Febbre del Nilo è arrivata in Italia, sembrava che solamente gli anziani che venivano contagiati, finivano poi per mostrare i sintomi di questo virus.

Invece, due giorni fa è stata ricoverata all’ospedale di Cittadella una giovane ragazza di 23 anni, positiva al West Nile Virus, che soffriva di una meningite.

La meningite è un’infiammazione acuta delle meningi, ossia delle membrane che fungono da rivestimento per il cervello e per il midollo spinale.

Questa patologia viene trasmessa per via infettiva e si manifesta con la febbre, la tosse, i dolori muscolari, il vomito, la cefalea ed un malessere generale.

Ciò nonostante, la giovane 23enne è stata assistita dai medici dell’ospedale, è in via di miglioramento e in poco tempo sarà dimessa dalla struttura nella quale si trova.

Un altro caso di positività riguarda una giovane ragazza di 20 anni che è stata ricoverata con i sintomi di febbre e mal di testa al pronto soccorso di via Giustiniani, a Padova.

Tuttavia, la 20enne contagiata dal West Nile Virus non è stata ricoverata ed è stata monitorata dal suo medico di famiglia.

Al momento i casi di positività che sono stati registrati in Italia è pari a 39, dei quali 23 sono stati ricoverati in ospedale e 3 persone sono decedute.

I 3 morti sono un uomo di 88 anni di Schiavonia, un uomo di 77 anni con patologie pregresse di Legnaro ed un uomo di 83 anni di Piove di Sacco, tutti residenti, dunque, all’interno della Provincia di Padova, che, attualmente, è l’epicentro di questo virus presente in Italia.

Il Comune di Albignasego: “Tenete abbassate le zanzariere”

Dato il numero crescente dei contagi che si stanno verificando in Italia, ma soprattutto in Veneto e, nello specifico, a Padova, a cui seguono la Regione Lombardia ed il Piemonte, alcuni Comuni del luogo stanno cominciando ad emanare i primi provvedimenti, per tentare di contenere il numero dei contagi e prevenire l’espandersi di questo virus.

Varie amministrazioni comunali, infatti, stanno cercando di intervenire in modo da evitare la riproduzione delle zanzare che trasmettono la Febbre del Nilo.

A tal proposito, ecco quali sono state le dichiarazioni rese da parte dell’assessore all’ambiente del Comune di Albignasego, dopo aver preso parte ad un tavolo tecnico convocato dall’Ulss 6 Euganea:

“Nei giorni scorsi abbiamo partecipato ad un tavolo tecnico convocato dall’Ulss 6 Euganea. È emerso uno scenario di attenzione elevata e che richiede un’intensificazione immediata. Stiamo già portando avanti la lotta larvicida sulle oltre 5mila caditoie e sui fossati d’acqua ferma del territorio, inoltre ora procederemo con lo sfalcio più frequente e programmeremo interventi adulticidi. Chiediamo ai privati di provvedere a loro volta alla manutenzione del verde e all’utilizzo di larvicidi biologici. É necessario evitare i ristagni d’acqua nei sottovasi, tenere abbassate le zanzariere, utilizzare zampironi e simili all’aperto. E, cosa importantissima, applicare sulla pelle il repellente per le zanzare utilizzando prodotti registrati.”

Febbre del Nilo: che cos’è

La Febbre del Nilo è una malattia infettiva che avviene attraverso la trasmissione del West Nile Virus.

Il primo contagio di questa malattia è avvenuto nell’anno 1937 in un paese denominato appunto “West Nile”, che si trova in Uganda.

Questo virus può essere trasmesso a tutti, sia agli uomini che agli animali. Tuttavia, gli esseri umani non possono contagiarsi tra di loro, ma lo ricevono principalmente dalle punture delle zanzare e degli animali selvatici.

Febbre del Nilo: quali sono i sintomi

I sintomi della Febbre del Nilo sono molto difficili da riconoscere e sono, in realtà, molto comuni e legate a qualsiasi tipo di patologia.

In estrema sintesi, dunque, ecco quali sono i sintomi:

  • la febbre;
  • il mal di testa;
  • la nausea;
  • il vomito;
  • un malessere generale;
  • la perdita dell’appetito;
  • la tosse;
  • i dolori muscolari;
  • la cefalea;
  • i linfonodi ingrossati;
  • gli sfoghi cutanei.