Nonostante le rassicurazioni di Giuseppe Conte, in casa M5s tira tutt’altro che buona aria: l’ultimo nodo riguarda la possibile candidatura di Alessandro Di Battista, fermata da un cavillo normativo.

M5s, Di Battista paga a caro prezzo l’addio a Skyvote

Strada spianata verso il Parlamento con la casacca M5s per Alessandro Di Battista, o forse no. La rivelazione arriva direttamente da Lorenzo Borré, avvocato di punta del Movimento, il quale fa sapere che non sembrano esserci soluzioni intermedie per risolvere la questione. A pesare sul futuro politico è la decisione di abbandonare la piattaforma Skyvote dei grillini come gesto di dissenso verso il sostegno al governo Draghi nel febbraio 2021, quando di fatto prese le distanze dal Movimento.

È una regola che è stata adottata dal marzo 2018 a seguire. Conoscendo Di Battista, non di persona ma come personaggio, dubito fortemente che Grillo conceda una deroga in suo favore

Lorenzo Borré, avvocato M5s

A sorridere della notizia è certamente Giuseppe Conte, uscito sconfitto in settimana sulla deroga al doppio mandato che estrometterà dalla corsa alcune delle figure di spicco del Movimento. Ora verrà realmente a galla la considerazione che Beppe Grillo nutre nei confronti di quello che da sempre è considerato il figliol prodigo pentastellato, visto che il garante sarà ago decisivo della bilancia. E di colpo, potrebbero emergere quei timori legati al carattere particolarmente vulcanico e imprevedibile di Di Battista.

Sin dalla caduta del governo Draghi, Di Battista ha comunicato via social tramite dei video in cui esprime le sue opinioni e soprattutto detta le sue condizioni per il ritorno in Parlamento: tuttavia, lui stesso ha dichiarato di non aver ancora deciso se fare il grande passo. Si attendono eventuali contatti sull’asse con Grillo per affrontare la questione.

Atteso il suo ritorno in Italia nella prossima settimana

Nel frattempo Di Battista si trova all’estero, dove va nuovamente all’attacco noncurante del problema che gli si para di fronte:

Più che alle alle sorti del Paese e alla costruzione di politiche nuove e difficili da perseguire, i politici professionisti pensano al proprio potere. Preferiscono non perdere treni piuttosto che dare la giusta direzione al Paese. Atlantismo? Lo chiamano senso di responsabilità ma è il solito, patetico, bacio alla pantofola del Presidente USA di turno. Contrariamente a quel che scrivono di me io non sono affatto anti-americano, semplicemente non considero più da parecchi anni europeismo ed atlantismo concetti sovrapponibili. Oggi più NATO significa meno Europa.

Alessandro Di Battista

La situazione in casa M5S in vista delle elezioni

Non solo Di Battista, all’interno del Movimento 5 Stelle c’è tanta agitazione al momento visto che Conte è alle prese con il rebus dei candidati. La regola dei due mandati ha infatti tagliato diversi capisaldi del movimento costringendo il leader a doversi guardare attorno per costruire un gruppo solido.

Nella giornata di ieri sono cresciute le voci di un avvicinamento con Santoro che tuttavia pare voglia comunque metter su un progetto più ambizioso. Diversa invece la posizione di Chiara Appendino che con ogni probabilità sarà parte integrante del nuovo percorso politico dei 5 Stelle, mentre non si esclude la discesa in campo di personalità “illustri” come Andrea Scanzi, Domenico De Masi, consigliere di Conte, Pasquale Tridico, Loredana De Petris e il magistrato antimafia Nicola Gratteri.