Nuovo episodio di violenza in Val di Susa a opera dei manifestanti No Tav contro le forze dell’ordine. Il bilancio finale è pesante e parla di 12 feriti tra le autorità, dura la reazione delle amministrazioni locali. Ecco la cronaca dettagliata sul feroce scontro che ha riguardato specialmente una fetta di estremisti a cui si sono necessariamente dovute opporre le forze dell’ordine.
Val di Susa, la frangia estremista di No Tav mescolata al corteo Climate Social Camp
Nella serata di sabato a San Didero, in Val di Susa, un gruppo di manifestanti No Tav ha innescato una guerriglia contro le forze dell’ordine nelle vicinanze del cantiere che ospita i lavori del nuovo autoporto di Susa. Si tratta di una frangia estremista che si è scollegata dal corteo dei partecipanti al Climate Social Camp in programma a Torino durante la settimana.
L’occasione di ritrovo è il Festival Alta Felicità di Venaus, comune a nord di Susa, tradizionale appuntamento organizzato dal centro sociale Askatasuna. Quest’ultimo è da anni fermo oppositore dell’alta velocità sulla Torino-Lione e i suoi principali esponenti sono tutti momentaneamente indagati per vari reati legati alle proteste No Tav. Il plotone di circa un migliaio di persone si è poi spostato verso est, a San Didero, dove il blocco di oltranzisti si è staccato e bardato di maschere antigas ha cominciato a lanciare fumogeni e bombe carta contro le forze dell’ordine che scortavano il corteo.
Circa una cinquantina i soggetti coinvolti, ben dotati dal punto di vista strumentale per arrecare danni sensibili: tra gli armamenti anche un ariete per abbattere le recinzioni del cantiere. La Polizia, messa alle corde dalla ferocia dell’attacco, ha risposto con lacrimogeni e idranti, tuttavia il bilancio a fine serata parla di 12 operatori feriti. A causa dei disordini è stato chiuso un tratto dell’Autostrada A32 che attraversa l’intera valle.
Le reazioni istituzionali
La notizia dei nuovi scontri causati dai No Tav ha ovviamente ispirato la forte presa di posizione da parte delle autorità al Governo e non solo. In primis, è stata dura la reazione delle istituzioni e delle forze politiche regionali con Giorgio Mulè, sottosegretario alla Difesa, e Stefano Lo Russo, sindaco di Torino, a commentare per primi la vicenda:
Siamo davanti a un’insopportabile continuità e ripetitività degli attacchi e delle violenze.
Giorgio Mulé, sottosegretario alla Difesa
Nuovi e intollerabili episodi di violenza da parte di frange antagoniste No Tav a San Didiero. Esprimo piena vicinanza agli agenti feriti e auspico un pronto accertamento delle responsabilità individuali da parte della magistratura.
Stefano Lo Russo, sindaco di Torino
Infine, i capigruppo Lega ai Trasporti e all’Ambiente hanno rincarato ulteriormente la dose parlando esplicitamente di terrorismo anche in virtù dei danni subiti dalle forze dell’ordine:
Atto terroristico: nn ci sono altri modi per definire quanto avvenuto al cantiere San Didero ai danni delle forze dell’ordine. 12 feriti: 10 operatori del reparto, 1 della Digos e un funzionario di Polizia. Un bilancio gravissimo. Come tale, i criminali responsabili vanno individuati, processati e sbattuti in galera. Tolleranza zero.
Elena Maccanti e Alessandro Benvenuto, capigruppo Lega ai Trasporti e all’Ambiente