Il giorno dopo l’omicidio dell’ambulante nigeriano a Civitanova Marche, è il momento delle proteste, delle reazioni politiche, delle difese e delle conferenze stampa.
Omicidio ambulante, in mattinata sit-in per le strade di Civitanova
Giornata calda nel caso legato ad Alika Ogorchukwu, l’ambulante nigeriano ucciso ieri a Civitanova Marche. Nella mattinata è andata infatti in scena una manifestazione in ricordo del 39enne, all’inizio poi pacifica poi degenerata al grado di protesta a tutti gli effetti. Nel primo pomeriggio, invece, si è svolta la conferenza stampa diretta dalla Squadra Mobile di Macerata, al contempo l’omicida (il campano Filippo Ferlazzo) ha rilasciato la sua versione dei fatti. Infine, sui social si rincorrono le reazioni della politica.
Partiamo dalla conferenza stampa tenuta dalla Squadra Mobile di Macerata, comandata dal dirigente Matteo Luconi:
L’ambulante è stato seguito dall’aggressore, che poi gli ha sottratto la stampella colpendolo e facendolo cadere a terra prima di ucciderlo a mani nude. Le indagini sono in corso, ma la situazione ci pare già piuttosto chiara: tutto sembra nascere da una lite per futili motivi, con una reazione esagerata da parte dell’aggressore nei confronti della vittima che gli stava chiedendo l’elemosina
Matteo Luconi, capo Squadra Mobile Macerata
In seguito, la rapidità dell’intervento da parte della Polizia e il prezioso aiuto dei testimoni ha permesso di cristallizzare la situazione bloccando immediatamente l’autore dell’aggressione. L’uomo è stato arrestato in flagranza di reato per omicidio volontario e rapina.
Matteo Luconi #2
Questa mattina è sceso per le strade centrali della città un sit-in organizzato da manifestanti, tra cui anche la moglie della vittima insieme al figlio di 8 anni apparsa visibilmente distrutta. I toni, inizialmente distesi, si sono poi infuocati e la comunità nigeriana della zona non perdona il totale immobilismo della gente che ha assistito (in alcuni casi filmando con il telefonino) l’omicidio di Alika.
Le reazioni del mondo politico
Oltre ai sindaci di Civitanova Marche e San Severino Marche, rispettivamente luogo dell’omicidio e comune di residenza della vittima, piovono reazioni dal mondo della politica sui social network:
Ha ragione don Albanesi: razzismo, indifferenza e rabbia trovano sfogo sui più deboli. Il volto peggiore della società, quello delle discriminazioni e della sopraffazione
Laura Boldrini, Pd
Insieme al dolore e al profondo cordoglio per la famiglia di Alika è necessario ribadire la ferma condanna di un gesto folle e violento, che lede tutti i marchigiani. Quanto accaduto è inaccettabile per la nostra comunità ed è completamente estraneo alla nostra cultura. La Regione Marche chiederà di costituirsi parte civile nel procedimento che si aprirà
Francesco Acquaroli, governatore Regione Marche
È folle morire così, mi aspetto la pena massima. Il problema è che ci sono episodi di violenza e criminalità in pieno giorno in tutta Italia e ciò ma succede perché manca la certezza della pena
Matteo Salvini, Lega
L’assassinio di Alika Ogorchukwu lascia sgomenti: la ferocia inaudita, l’indifferenza diffusa, non possono esserci giustificazioni. L’ultimo oltraggio ad Alika sarebbe quello di passare oltre e dimenticare
Enrico Letta, Pd
Scintille tra Giorgia Meloni e il giornalista di La7 Corrado Formigli: la replica della leader Fdi è tagliente:
Prima di usare la morte del povero Alika per la tua penosa propaganda, non potevi almeno esprimere solidarietà alla famiglia? Come puoi verificare, io la mia condanna verso questo brutale omicidio l’ho espressa e subito. Sciacallo
Giorgia Meloni, Fdi, in risposta al tweet di Formigli