Verona, discoteca dei religiosi troppo rumorosa per i residenti della zona.
Gli abitanti delle ‘Torricelle’, le colline a nord di Verona sono esasperati e chiedono l’intervento delle istituzioni.
La protesta per il locale notturno potrebbe trasformarsi in una petizione che sarà presentata al sindaco della città.
Verona, discoteca dei religiosi troppo rumorosa: “Musica alta e ragazzi ubriachi”
A Verona, la discoteca dei religiosi che ha innalzato le polemiche è un locale notturno, situato sulle colline a nord della città, le ‘Torricelle’.
Il locale, A.M.E.N., si trova all’interno di un edificio della congregazione degli Stimmatini, fondata da san Giuseppe Bertoni, il sacerdote che nell’Ottocento promosse l’istruzione per tutti.
Dopo anni di stop, a causa della pandemia, adesso che la movida è tornata senza più restrizioni, i residenti della zona sono disperati.
Turbati dalla musica alta, da gruppi di ragazzi ubriachi, dal consumo di droga, da parcheggi selvaggi, da atti sessuali consumati in pubblico e persino dal ritrovamento di bisogni nelle adiacenze delle loro abitazioni, i residenti, non ce la fanno più.
Più arrabbiati che mai, i vicini, richiedono l’intervento delle istituzioni e sono pronti a presentare una petizione al neo sindaco di Verona, Damiano Tommasi.
I testimoni, intervistati dal ‘Corriere del Veneto’ hanno, infatti raccontato:
“Sono cinque anni che andiamo avanti in questo modo, siamo esasperati e vogliamo ora sollevare la questione al nuovo assessore alla sicurezza. Ormai qui il problema è di ordine pubblico, le istituzioni lo hanno sottovalutato e chiediamo ora alla nuova amministrazione di intervenire”.
Non è la prima volta che chi abita nelle vicinanze di discoteche o altri locali notturni si lamenta della musica troppo alta, del chiasso e degli schiamazzi che impediscono di vivere in tranquillità.
Soprattutto nei quartieri della “movida”, le polemiche sono sempre più frequenti.
Se da un lato, le immissioni sonore possono diventare un reato se denunciate da una pluralità di persone, dall’altro però, secondo la legge, l’intensità del rumore dev’essere valutata in concreto e in relazioni a vari fattori, come il luogo in cui si propaga e la frequenza.
In tutta risposta alle accuse, il proprietario del locale, Fausto Bellomi, ha dichiarato di rispettare ogni normativa prevista:
“Chiudiamo alla 4, abbiamo sei steward e quattro parcheggiatori, i serramenti garantiscono un abbattimento di 54 decibel dall’interno all’esterno. Possiamo intervenire fino al cancello d’ingresso, oltre non è di nostra competenza. Dopo la chiusura del locale, lo staff pulisce le aree esterne. E, in più, a disturbare i residenti potrebbe essere anche un altro locale, sull’altro versante della collina”.
Il proprietario del locale, infatti, ci ha tenuto a precisare che la musica e gli schiamazzi potrebbero essere causati anche da altri locali presenti nella stessa zona.
Il locale a pochi passi da un noto Santuario
Il luogo in cui sorge il locale non è solo una zona di divertimento ma, poco distante dalla discoteca vi è un noto santuario.
Il locale A.M.E.N., il cui acronimo sta per “Alimentazione Mercato Enologia Non convenzionale”, ha aperto i battenti nel 2017 e non è solo una discoteca ma anche un ristorante, che in tarda serata si trasforma in luogo di ritrovo e intrattenimento per i tanti giovani veronesi che per anni sono stati costretti a una chiusura forzata a causa delle restrizioni anti Covid.
In un gioco di parole tra sacro e profano, il ristorante e discoteca A.M.E.N. sorge proprio a pochi passi dal Santuario della Madonna di Lourdes.
Proprio come un gioco del destino, da un lato i residenti possono trovare la pace in un luogo religioso di raccoglimento e preghiera come il Santuario della Madonna di Lourdes, mentre dall’altro, la disperazione di chi è costretto a fare i conti con un luogo affollato da giovani che non chiedono altro che divertirsi.