Assomiglia tanto ad uno shangai, il quadro politico della città di Latina. Il capoluogo pontino sta vivendo momenti particolarmente turbolenti dopo che, il Consiglio di Stato, ha rigettato un ricorso presentato dal Sindaco decaduto Damiano Coletta. L’ormai – almeno per ora – ex primo cittadino è stato colpito giuridicamente, insieme al Consiglio Comunale eletto nel 2021, dopo che il Tar del Lazio ha indetto la rivotazione in 22 sezioni per sospette irregolarità. La sentenza è stata emessa dopo che alcuni candidati nella lista Latina nel Cuore, avevano presentato ricorso. La sentenza di ieri ha confermato tutto ed ha tolto, a Coletta, la speranza di poter almeno ottenere una sospensiva che gli avrebbe permesso di restare nella carica di Sindaco fino alle nuove elezioni fissate per il 4 settembre 2022.

Latina, cosa dice la sentenza del Consiglio di Stato

Ogni riferimento di dolo è stato fugato, questo quanto rivendicato da Damiano Coletta in una conferenza stampa indetta ieri pomeriggio. In effetti, a leggere la sentenza, sembra chiaro il riferimento alla confusione che ha regnato i seggi in questione: “Osservato che siffatte incongruenze – e in particolare la mancanza di schede autenticate e non votate – attengono agli aspetti generali delle operazioni elettorali, sicché non possono essere dequotate a mere irregolarità, denotando, invero, un’estrema confusione che ha governato svariati seggi, idonea ad influire N. 05726/2022 REG.RIC. negativamente sul complesso delle operazioni ivi svolte e ragionevolmente impingendo, per tal via, in modo esiziale sull’attendibilità del risultato elettorale”. È anche sparito il riferimento al fenomeno della scheda ballerina che, presente invece nella sentenza del TAR, aveva aizzato i partiti di centrodestra in un’accusa di brogli elettorali. Accusa però che, a ben vedere, non sembra sussistere.

Cosa succede ora: gli scenari

Lo scorso 25 luglio il centrodestra unito della città di Latina (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Latina nel Cuore e Udc) ha indetto una conferenza stampa nell’ambito della quale è emersa una linea perentoria: comunque vada, sfiduceremo Coletta. Anche se il Consiglio di Stato avesse accolto il ricorso, il Sindaco sarebbe stato messo fuorigioco dal tradimento di Forza Italia. Il partito forzista, infatti, nelle prime battute della nuova consiliatura, ha deciso offrire il proprio sostegno per la nascita della giunta di centrosinistra. Una scelta fatta, hanno detto, nel nome della responsabilità e per consegnare alla città un governo operativo. Ma la fiducia è stata piuttosto breve ed ora, FI, è pronta per tornare ad adornare il nome di Vincenzo Zaccheo. L’obiettivo è chiaro: migliorare il 48,3% della scorsa volta ed ottenere la vittoria al primo turno.

Damiano Coletta, invece, un amante delle sfide impossibili, è chiamato non solo a strappare di nuovo l’accesso al ballottaggio e vincerlo. Ma anche a migliorare il suo risultato per uscire dalla condizione, cosiddetta, di Anatra Zoppa. Qualora la rivotazione nelle 22 sezioni confermasse l’equilibrio numerico in Consiglio, infatti, Coletta ed i suoi avrebbero il serio rischio di veder cadere il potenziale nuovo governo. Il motivo sta tutto in Forza Italia: difficilmente, alla luce di quanto dichiarato nella conferenza del centrodestra unito, darà nuova fiducia a Coletta. A quel punto il leader di Latina Bene Comune si ritroverebbe Sindaco, sì, ma senza la maggioranza per governare.

Ecco perché tra le strade di piazza del popolo aleggia un grosso rischio: quello che, comunque vada, la città sarà nuovamente chiamata a votare. Ma non in 22 sezioni, ma nelle 116 totale di cui è composto il territorio comunale. Ad oggi, infatti, appare complicato sia per Zaccheo vincere al primo turno sia per Coletta vincere con una maggioranza più massiccia. Se si tornasse ad una situazione simile alla precedente, e Forza Italia confermasse le proprie intenzioni, cadrebbe tutto il banco. A quel punto sì, che sarebbe l’anno zero. Insomma, la situazione politica latinense è assai ingarbugliata. Solo degli accordi politici in itinere potrebbero salvare il salvabile, ma il ritorno di Forza Italia nel cdx e l’apparentamento del M5s con Damiano Coletta sembrano aver – per ora – esaurito il politicamercato. Annalisa Muzio, invece, anche lei facente parte della maggiroanza Coletta, tornerà candidata Sindaca del suo movimento Fare Latina. Anche questa rappresenta una variabile pazza che va a complicare, ancor di più, il pazzo quadro della politica latinense. È in questo clima che i candidati e la città si stanno preparando per tornare al voto. Ad oggi, regna l’incertezza totale.