Le elezioni politiche 2022 si stanno avvicinando inesorabilmente, così come la campagna elettorale dei diversi partiti che si stanno sfidando a suon di promesse e dichiarazioni. A latere, i social ragionano in maniera completamente differente, dando voce ai contenuti più popolari del momento. Negli ultimi giorni, è giusto sottolineare che l’hashtag #20e30 è quello più rilanciato dagli utenti del web. Stiamo parlando di un trend che ha raggiunto più di 10 milioni di persone – generalmente giovani dai 20 ai 30 anni – che chiedono rassicurazioni sul proprio futuro, passando dalla buona gestione dei fondi derivanti dal Pnrr, fino al delicato tema dell’ambiente.

Cosa vuol dire l’hashtag #20e30

È chiaro che i topic politici legati all’hashtag fanno gola ai partiti, i quali dovranno muoversi di conseguenza. Ma com’è nato il fenomeno #20e30? Come riporta Tgcom24, semplicemente da un selfie Lorenzo Pavanello, consulente gestionale 29enne. Il giovane rappresenterebbe le volontà degli italiani, suoi coetanei. Queste le parole dello stesso Pavanello interpellato ai microfoni della testata:

20e30 nasce come un mio sfogo nei confronti di una classe politica irresponsabile, dove a rimetterci è in primis la nostra generazione e a nessuna forza in campo pare interessare tale insofferenza. L’obiettivo è dunque diventato lanciare un appello apartitico a tutte le forze: c’è qualcuno che si vuole impegnare a trasformare le richieste dei giovani in proposte elettorali concrete e realizzabili?

Quindi, è nata ufficialmente una pagina sul tema, fondata da Mattia Angeleri, il quale è invece intervenuto in questa maniera:

Quello che si è percepito fin dal primo momento e dalle prime condivisioni è stata un’insofferenza sociale nei confronti di una classe politica che, di fronte a una situazione nazionale e internazionale grave, ha ritenuto opportuno far cadere il governo e far indire nuove elezioni – Alle 20.30 del 23 luglio abbiamo pubblicato tutti i contributi che ci erano arrivati, e ben presto si sono moltiplicati: in pochi giorni siamo arrivati a 700.

A questo punto, rimane da capire chi intercetterà in sede politica, le necessità lanciate attraverso un hashtag che non è solo un hashtag, ma racchiude una serie di valori a cui i giovani tengono particolarmente.