Non si arresta l’incendio in Carso, che da giorni sta mettendo a dura prova il territorio a cavallo fra Italia e Slovenia, tra la provincia di Gorizia e quella di Trieste. Il fuoco non dà tregua e, dopo essere stato alimentato dal vento, adesso c’è il forte sospetto che dietro al riattivarsi dei focolai ci sia la mano dell’uomo.
Centinaia gli sfollati a causa dell’incendio in Carso
A causa del vasto in incendio in Carso, centinaia sono gli sfollati presi sotto tutela dalla Protezione Civile, che ha organizzato luoghi di prima accoglienza nelle palestre delle scuole nelle zone al riparo dagli incendi. Ma alla disperazione per aver perso case, terreni coltivati e aree boschive, con la ripresa dei focolai cresce anche la rabbia degli amministratori e della gente: sembra che i nuovi inneschi siano infatti di origine dolosa.
Paesi assediati dalle fiamme
Gli abitanti delle zone interessate dall’incendio in Carso vedono oggi davanti ai loro occhi gli stessi panorami devastati che avevano visto i loro nonni: proprio qui infatti si sono combattute le più cruente battaglie del fronte orientale nella Prima Guerra Mondiale, scontri che avevano completamente arso il territorio. Così Savogna, Marcottini, Devetachi e il paese simbolo della primo conflitto, San Michele del Carso, cantato da Ungaretti, sono di nuovo sotto assedio delle fiamme.