Grosso incendio nella zona compresa tra il Vallone di Capodimonte e Frullone, periferia a nord di Napoli, sul posto Vigili del fuoco e canadair che si sono alzati in volo per domare le fiamme.
Un vasto incendio è divampato a Napoli nel primo pomeriggio di Giovedì 28 Luglio, nella zona compresa tra il Vallone di Capodimonte e il Frullone, in zona Chiaiano a nord di Napoli. Il rogo è divampato nello specifico, nell’area scavata intorno alla collinetta di via Cupa delle Tozzole, circondata dal Vallone di San Rocco, in un’ampia area verde di Napoli non raggiungibile a piedi, ha generato per molte ore, una densa nuvola di fumo, visibile anche a chilometri di distanza, che ha circondato tutta la periferia Nord del capoluogo campano.
Ancora sconosciute le cause dell’incendio, che di sicuro non è stato aiutato dalle temperature molto alte che si registrano in questi giorni. Per domare le fiamme, all’incirca dalle ore 16 di ieri, si sono alzati in volo 15 canadair dei Vigli del fuoco che hanno fatto la spola tra la zona del Lungomare, dove stanno raccogliendo l’acqua e la zona interessata dall’incendio. Tra i mezzi di soccorso anche un elicottero e una squadra di pompieri intervenuti sul posto.
Il Vallone è un vero e proprio polmone verde della zona, insieme al Real Bosco di Capodimonte, che da quando si verificano incendi in zona viene sorvegliato con estrema attenzione da tutto il personale del Bosco e dai dipendenti di Euphorbia, l’azienda che cura la manutenzione del parco.
Proprio nella zona di Cupa delle Tozzole, a cui si arriva dal ponte di via Scaglione, si trovano la clinica Hermitage e un’antica residenza, Villa Faggella, dove avevano i loro studi diversi artisti napoletani, come Renato Barisani e Gianni De Tora.
Incendio Capodimonte: non è il primo che avviene in zona
L’incendio di Capodimonte non è il primo che si è verificato durante il mese, sono, infatti, divampati sempre in aree poco raggiungibili a piedi o con le autobotti dei pompieri, anche altri incendi. Soltanto qualche giorno fa, lo scorso 24 Luglio, ancora l’area Nord di Napoli è stata interessata da un vasto incendio, che è divampato nel campo nomadi di Scampia.
In quell’occasione un’enorme colonna di fumo aveva avvolto il quartiere della periferia settentrionale del capoluogo campano, tanto che si è reso necessario chiudere l’Asse Perimetrale di Melito-Scampia per salvaguardare l’incolumità degli automobilisti. L’incendio ha provocato notevoli disagi alla circolazione automobilistica, mentre i residenti si sono barricati in casa per evitare di respirare il fumo nero e denso.
La situazione degli incendi sta diventando sempre più difficile da fronteggiare, anche il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli ha commentato: “Non se ne può più di questa situazione, un fenomeno che si ripete continuamente e che mette in pericolo tutta la zona, oltre a creare inquinamento. È avvilente constatare che per risolvere il problema non è stato ancora mosso un dito”.
La zona è stata interessata dalle fiamme anche nei primi giorni di Luglio, con un incendio che aveva coinvolto Villa delle Fate, un’ex clinica di via Sant’Antonio a Capodimonte e un’area di giardini in parte abbandonati, confinanti con l’area di via Luca Samuele Cagnazzi.
L’ingresso del Bosco da Porta Grande non era a rischio, perché diviso dall’area bruciata da una larga strada che ha fatto da tagliafuoco, ma comunque le fiamme fortunatamente non sono neppure arrivate alla strada.
Questa volta però, l’incendio riguarda una zona di verde completamente abbandonato e preda di qualsiasi incosciente che può aver attentato alla sua integrità, anche semplicemente lanciando un qualsiasi innesco o soltanto un mozzicone acceso dal ponte di via Emilio Scaglione che, complici le temperature da record di questi giorni può aver incendiato l’area.
Purtroppo a Napoli per la prevenzione degli incendi nessuna politica è ancora stata messa in agenda dagli enti pubblici.