Omicidio Marzia Bettino, la donna strangolata a San Biagio, il marito Sebastiano Cannella è stato interrogato dagli investigatori ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. Avrebbe ucciso la donna stringendole una corda intorno al collo a poche ore dal funerale della propria madre.

L’omicidio di Marzia Bettino è avvenuto al culmine di una violenta lite con il marito Sebastiano Cannella che poi è uscito di casa, ha girovagato tra le vie di San Biagio vecchia, alle spalle di Bolzaneto e ha chiamato i carabinieri confessando di aver ucciso la moglie.

Così Sebastiano Cannella si è costituito per l’omicidio di Marzia Bettino. Secondo fonti investigative la coppia stava per separarsi e alcuni vicini hanno raccontato che, nell’ultimo periodo, le liti tra i due erano sempre più frequenti.

Il femminicidio è avvenuto a San Biagio, piccola cittadina in Valpolcevera, in una villa immersa nel verde in via della Riviera al civico 14, residenza della coppia. All’interno, in un appartamento separato, vive anche uno dei due figli, con la fidanzata che presto avrebbe fatto diventare Marzia nonna.

Sul posto oltre ai militari dell’Arma anche il pm di turno. Sebastiano Cannella è stato portato subito al comando provinciale dei carabinieri di San Giuliano per essere interrogato mentre il corpo della donna è stato portato via dopo il sopralluogo del medico legale e i rilievi della scientifica necessari per ricostruire la dinamica dell’omicidio, sia all’interno delle mura domestiche sia nel giardino che circonda la villa dove, probabilmente, è iniziata la colluttazione. 

Alcuni vicini di casa avrebbero sentito solo le urla della coppia e pensato ad un litigio come molti altri, nessuno si immaginava una tragedia simile. 

Sconvolto uno degli amici dei figli della coppia che si è avvicinato al cancello della villa, ha detto: “Non riesco a crederci, sono cresciuto insieme a loro, ero in palestra quando l’ho saputo, mi ha avvisato mia madre. I figli non si confidavano molto ma sapevo che i genitori non andavano più d’accordo”.

Omicidio San Biagio: Sebastiano Cannella si avvale della facoltà di non rispondere

Dopo l’omicidio, Sebastiano Cannella 58 anni come la vittima e muratore ed escavatorista, ha vagato per le strade di San Biagio, decidendo poi di chiamare il 112 confessando di aver ucciso la moglie Marzia Bettino. Un delitto maturato, dopo settimane di sfuriate fra i due coniugi fino a quando l’uomo non ha preso una corda e l’ha stretta intorno al collo della moglie fino ad ucciderla nel capanno di legno di fronte a casa.

Il tutto è andato in scena a poche ore dal funerale della mamma di lui morta Martedì scorso, infatti l’uomo non si era presentato alla funzione per la madre e non ha neanche risposto alle chiamate finché non ha deciso lui stesso di prendere il cellulare e chiamare il 112 per consegnarsi ai carabinieri. 

L’assasino è stato interrogato dal pm Federico Panichi nella notte del 27 Luglio, nel comando provinciale dei carabinieri a San Giuliano ma si è avvalso della facoltà di non rispondere non rivelando dunque agli investigatori quali siano state le motivazioni che lo hanno portato ad uccidere sua moglie. 

Nell’ambito della sua attività difensiva l’avvocato Marco Piccardo ha riferito che nei giorni scorsi il suo assistito avrebbe richiesto l’intervento delle forze dell’ordine per un contrasto avuto con la defunta. Cannella è accusato di omicidio volontario aggravato e ora si trova nel carcere di Marassi.

Dietro il femminicidio, secondo gli investigatori, ci sarebbe lo spettro della separazione e la paura di rimanere per strada innescata da una gelosia possessiva del marito nei confronti della consorte. Sebastiano non accettava di lasciare la casa di famiglia di proprietà di Marzia ma ristrutturata con le proprie mani, la villa dove vivevano anche i due figli Andrea e Alessandro e dove tra qualche mese sarebbero diventati nonni.