È l’album più famoso e venduto dei The Cure, “Wish”, pubblicato per la prima volta nel 1992. In occasione dei 30 anni torna ad ottobre in una nuova edizione deluxe 3CD con 45 tracce, che includono 24 brani inediti e altri 4 per la prima volta in CD e in digitale.
“Wish” dei The Cure: l’edizione deluxe dell’album per i 30 anni dall’uscita
Nono album dei The Cure, “Wish” è diventato nel tempo quello più venduto dalla band, raggiungendo in classifica il primo posto nel Regno Unito e il secondo negli Stati Uniti, dove è stato nominato per un Grammy all’interno della categoria Best Alternative Music. L’album ha prodotto tre singoli di successo: High, Friday I’m In Love e A Letter To Elise, pubblicati tutti nel 1992. Il tour di quell’anno sarebbe stato il più lungo del gruppo, con 111 spettacoli in 21 Paesi. A 30 anni dalla sua uscita, torna ora una ristampa dell’album in edizione deluxe 3CD. Il CD1 contiene l’album originale rimasterizzato da Robert Smith e Miles Showell agli Abbey Road Studios; il secondo 21 demo inediti, tra cui quattro demo vocali in studio del 1990 e diciassette demo strumentali del 1991, 9 delle quali sono canzoni inedite; il terzo contiene i quattro brani della cassetta Lost Wishes pubblicata nel 1993, mai apparsi in CD o in digitale. Uyea Sound, uno dei brani di quella cassetta, è il primo estratto dalla ristampa. Sono inclusi inoltre il brano inedito A Wendy Band delle sessioni del Manor Studio del 1992, un mix inedito di From The Edge Of The Deep Green Sea, oltre a cinque rari mix pubblicati originariamente su 12″. Infine, a chiudere il set c’è una versione live inedita di End registrata a Paris Bercy nell’ottobre 1992.
La storia dell’album raccontata da Robert Smith
Il periodo di registrazione di “Wish” inizia con le demo session al Live House in Cornovaglia e continua ai Farmyard Studios di Cotswolds. In questo periodo i The Cure scrivono una quarantina di canzoni. Fin dall’inzio delle registrazioni la band ha una chiara visione di ciò che il nuovo album avrebbe dovuto essere. Ricorda Robert Smith:
Il suono l’avevo in testa fin dall’inizio. Abbiamo usato una gamma di suoni piuttosto limitata, come abbiamo fatto con Disintegration, ma siamo riusciti a creare canzoni molto diverse tra loro.
E ha proseguito:
C’è un lato dell’album che avevo un po’ dimenticato, una parte molto struggente che è piuttosto bella. Trust è una delle cose migliori che abbiamo mai fatto ed è suonata con grande sentimento, e To Wish Impossible Things è un altro pezzo meraviglioso e malinconico… in effetti potrebbe essere la mia canzone preferita del disco.
Quando “Wish” è stato completato, Smith ha sentito di aver ottenuto tutto ciò che si era prefissato di fare, ma c’è stato un problema tecnico:
In studio tutto suonava in modo eccellente, ma ero troppo impegnato a sistemare i nostri concerti imminenti per supervisionare adeguatamente il mastering. Era troppo tardi per fare qualcosa al riguardo; l’album era uscito e noi eravamo di nuovo in giro per il mondo. Tutto ciò mi ha davvero infastidito per molto tempo.
La nuova rimasterizzazione dell’album ha finalmente dato a Smith la possibilità di affrontare la questione. «Ci sono voluti 30 anni, ma finalmente il mio desiderio si è avverato».