Il 156esimo giorno della guerra tra Russia e Ucraina si apre ancora una volta con una serie di bombardamenti: le truppe di Mosca hanno bombardato sia Kharkiv – dove hanno colpito l’università della città – che una parte di Kherson, con l’attacco all’oblast meridionale ucraino che ha portato alla morte di sette persone.
Guerra Russia-Ucraina, il sindaco di Kharkiv: “Colpita anche una scuola superiore”
Nella mattinata di oggi ennesimi bombardamenti della Russia sulle principali città dell’Ucraina dove, per la maggior parte delle volte, gli obiettivi di guerra diventano gli edifici civili. È quello che è successo a Kharkiv, dove intorno alle 4 di questa mattina, i russi hanno bombardato il centro: sono stati colpiti un’abitazione a due piani, l’università e una scuola superiore. Per ora non ci sono morti, come afferma il sindaco della città Ihor Terekhov:
“Alle 4.09 attacchi sono arrivati. Entrambi nella parte centrale della città. In un caso è stato colpito un edificio di due piani. Il servizio di emergenza statale è già al lavoro: stanno smantellando le macerie, cercando persone sotto di esse. I russi hanno preso di mira uno degli istituti di istruzione superiore di Kharkiv. Attualmente non ci sono informazioni sui feriti o sui morti”
Bombe a Kherson: almeno 7 morti. La prima nave con grano oggi lascerà Odessa
Sale il bilancio dei morti della guerra tra Russia e Ucraina, dove i bombardamenti nelle ultime ore nell’oblast meridionale ucraino di Kherson hanno provocato sette morti e sei feriti: negli attacchi sono state distrutte o danneggiate diverse case in quattro insediamenti della città e, inoltre, le forze russe hanno rubato veicoli civili e una nave passeggeri, secondo le fonti ucraine utilizzata per attraversare il fiume Dnipro nell’area del ponte Antonivsky, danneggiato dai precedenti attacchi.
Sembrerebbe giunto il momento per la prima nave carica di grano ucraino di lasciare il porto di Odessa, come rendono noto le autorità ucraine: se non ci saranno impedimenti di forza maggiore, il convoglio lascerà l’area portuale in base all’accordo firmato a Istanbul tra Russia e Ucraina con la mediazione di Turchia e Onu.