Il Dalai Lama ha chiesto ai suoi seguaci di essere compassionevoli “malgrado ciò che la Cina ha fatto ai tibetani“. L’appello alla concordia è arrivato nel corso della visita nella regione indiana del Ladakh, al confine con la Cina, nella prima trasferta della guida spirituale buddista dall’inizio della pandemia fuori dalla città di Dharamshala, dove ha sede dal 1951 il governo tibetano in esilio.
“Nonostante ciò che la Cina ha fatto ai tibetani, non dobbiamo perdere la compassione“, ha detto il Dalai Lama al termine di un sermone di due ore fuori dalla città di Leh. Decine di migliaia di suoi seguaci buddisti provenienti da tutta la regione si sono riuniti per ascoltare i suoi insegnamenti al campo di Shewatsel.
Dalai Lama. La richiesta
Si tratta della prima visita del Dalai Lama nel Ladakh dal 2019, quando Nuova Delhi ha diviso la regione contesa del Kashmir, ritagliando il Ladakh come territorio separato e governato direttamente dall’esecutivo indiano. Prima dello scorporo amministrativo, il Dalai Lama aveva visitato spesso la zona per meditare e impartire insegnamenti religiosi nella regione montuosa a maggioranza buddista che ospita anche migliaia di esuli tibetani. Secondo fonti della guida spirituale tibetana, sono state circa 40mila le persone, molte delle quali portavano bandiere religiose, che hanno assistito al sermone, nonostante la pioggia.
Centinaia di poliziotti e paramilitari sorvegliavano la zona e le strade collegate, mentre i monaci buddisti indossavano le tradizionali vesti marrone e senape e ascoltavano il loro leader spirituale con attenzione. Kanika Tashi, dopo aver assistito al sermone, ha detto che “pregare non è utile se il nostro cuore non è buono. I nostri cuori dovrebbero essere buoni e dovremmo aiutarci a vicenda senza nuocere“.
Le due nazioni più popolose del mondo hanno mobilitato decine di migliaia di soldati in più nella regione himalayana dopo la clamorosa battaglia corpo a corpo nel giugno 2020 che causò la morte di almeno venti soldati indiani e quattro cinesi. Dopo aver combattuto una guerra di confine su vasta scala nel 1962, entrambe le parti si sono sempre accusate a vicenda di aver tentato di impossessarsi del territorio lungo la loro divisione non ufficiale, nota come la linea di controllo effettivo