Latina è in fermento dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato quanto indetto dal Tar del Lazio: si torna a votare in 22 sezioni, su 116, per una serie di irregolarità nel conteggio delle schede. L’attuale Sindaco decaduto, Damiano Coletta, è intervenuto in conferenza stampa per commentare la situazione: “La sentenza ha ribadito presenza di irregolarità che sono, probabilmente, legate ad errori materiali. Il discorso della scheda ballerina non è stato preso in considerazione (la sentenza del TAR vi faceva riferimento, ndr) come potete leggere nella sentenza. L’inesperienza dei presidenti e degli scrutatori ha avuto un ruolo determinante”. In vista della rivotazione, poi, ha spiegato: “Si apre una campagna elettorale relativa alle 22 sezioni. La città si è espressa in maniera chiara ed inequivocabile sulla scelta del Sindaco, la città ha scelto nettamente. Il mio avversario ha vinto largamente nelle 22 sezioni, ma me la gioco per vincere e per migliorare la situazione. Da oggi ragioniamo per superare l’anatra zoppa. Abbiamo avuto difficoltà, per esempio, nelle commissioni consiliari, possiamo superare questo”.

L’avversario tuona: “Restituirò dignità alla città”

Il competitor di centrodestra Vincenzo Zaccheo, in una nota stampa, ha dichiarato: La sentenza certifica che nel primo turno delle elezioni di Latina si sono verificate varie irregolarità e che il voto è stato inquinato. L’ostinatezza del Sindaco Coletta, che si è sempre mostrato paladino della legalità, mi meraviglia perché per rimanere attaccato alla poltrona ha voluto difendere fino all’ultimo un voto che i giudici hanno definito irregolare. Da parte mia c’è tutto l’impegno per restituire dignità alla città, che è ferma, sporca e devastata. In questi mesi da consigliere comunale ho assistito al declassamento di Latina, precipitata agli ultimi posti delle classifiche nazionali, arrivando a perdere milioni e milioni di euro di finanziamenti come quelli per le scuole. Sono già tornato in campo e a lavoro per restituire ai cittadini la città che meritano”.