Le dimissioni di Mario Draghi hanno sancito la crisi di governo e, quindi, le elezioni anticipate. Le elezioni politiche si terranno il 25 settembre 2022. Con quale legge elettorale? La stessa del 2018, il Rosatellum. È dal principio della Legislatura che partiti e gruppi parlamentari dibattono circa la creazione di una nuova legge, spesso si è guardato al modello tedesco per rendere ancor più proporzionale la legge attuale, ma senza mai andare a dama. La celerità degli ultimi eventi poi han bloccato ogni discorso relativo alla legge elettorale che quindi, sarà la stessa. Ma come funziona? Cerchiamo di capirlo in maniera semplice.

Spiegazione (semplice) della legge elettorale: come funziona il Rosatellum

La legge Rosato – cosiddetto Rosatellum – prende il nome dal suo relatore Ettore Rosato ed è stata convertita in legge il 3 novembre 2017 dopo essere stata approvata al Senato, in via definitiva, il 26 ottobre 2017. È stata introdotta in sostituzione della precedente legge elettorale, quella relazionata dal Senatore Calderoli, cosiddetta Porcellum. Ma passiamo, ora, alla sua spiegazione.

La legge si configura come un sistema elettorale misto, comprendente di una parte maggioritaria e di una parte proporzioanale. Schema applicato in ambedue le camere parlamentari, Camera dei Deputati e Senato. Il 37% dei seggi (148 alla Camera e 74 al Senato) vengono assegnati secondo il modello maggioritario: in ogni collegio uninominale viene eletto il candidato o la candidata che ottiene – secondo il modello dell’uninominale secco – anche un solo voto in più rispetto ai competitors. Il 61% dei seggi (244 alla Camera e 122 al Senato) vengono invece assegnati con il sistema proporzionale all’interno di collegi plurinominali con liste bloccate. Accedono alla ripartizione proporzionale le liste che abbiano superato la soglia di sbarramento (fissata al 3%) calcolato su base nazionale per la Camera e su base regionale per il Senato. La soglia è fissata, invece, al 10% per le coalizioni. Il restante 2% (8 alla Camera e 4 al Senato) è destinato al voto degli italiani all’estero ed è calcolato su base proporzionale che prevede il voto di preferenza.

E con il taglio dei parlamentari?

Il referendum sul taglio del numero dei parlamentari ha cambiato la fisionomia delle camere: i posti sono ora 600 (400 alla Camera dei Deputati e 200 al Senato). In molti si sono chiesti, specialmente in queste ore, cosa sarebbe cambiato in termini di legge elettorale. In realtà nulla. Il Rosatellum non dovrà subire alcun correttivo e la legge si adatterà, così com’è configurata, anche alla nuova fisionomia parlamentare.

I movimenti dei partiti

La legge elettorale Rosatellum favorisce le coalizioni, questo è ormai chiaro. Non è un caso che mentre il campo largo si depotenzia sotto gli effetti di una crisi avviata dal Movimento 5 Stelle, c’è un centrodestra che prova a compattarsi e restare unito. Il fronte guidato da Salvini, Berlusconi e Meloni sente il profumo della vittoria incoraggiata da sondaggi entusiasmanti. Ma mantenere salda la coalizione è condizione essenziale affinché ciò avvenga. Per questo motivo il centrosinistra deve presto riorganizzarsi se non vuole andare incontro ad una debacle nei collegi uninominali. È lì, a cospetto dei plurinominali dove le liste bloccate rendono il gioco assai più organizzabile, che si giocherà la vera battaglia.