Momento difficile in casa Palermo, nella serata di mercoledì sono arrivate le dimissioni dell’allenatore Silvio Baldini e del direttore sportivo Castagnini. Il clima non era dei più distesi e la squadra nella mattinata di ieri ha svolto solamente una seduta di allenamento in palestra, con Baldini che ha comunicato ai suoi ragazzi di non riuscire a condurre la seduta con la giusta motivazione. Nel pomeriggio poi la scelta e la comunicazione ufficiale di separarsi dal club rosanero.

Le parole di Castignini

Renzo Castagnini e Silvio Baldini sono intervenuti in conferenza stampa dopo le dimissioni nella giornata di ieri. Queste le parole del direttore sportivo: “Sapete perché e come siamo rimasti qua. Il mister ha raggiunto un grandissimo risultato, tutti erano felici che proseguisse questa avventura. La nuova proprietà l’ha fatto. Il mister si è esposto per il sottoscritto, ma anche io sono rimasto. In realtà, non ci sentivamo al centro del progetto. Abbiamo provato a lavorare, ma abbiamo capito di aver perso il gruppo e tutta quella forza che lo scorso anno ci ha portato a ottenere quel grandissimo risultato. Quando ci siamo accorti di questo, abbiamo preso questa decisione. Il mister non ha mai avuto rapporti con il City Group, per questo non si sentiva al centro del progetto”.

Castagnini ha poi parlato della questione mercato: “Il mercato fatto finora è stato condiviso da me con il City Group. I giocatori che hanno firmato il rinnovo sono contenti, ma ci sono dei passaggi che sono importanti. Se uno fa aspettare dieci giorni per firmare, un giocatore si sente meno importante. Abbiamo provato a fare un certo tipo di lavoro, ma non ci siamo riusciti. Prima di proseguire su questa strada abbiamo detto basta. Ci siamo accorti che era difficile riproporre quello che ci ha portato al successo lo scorso anno. Ho detto al presidente Mirri che si è creata una situazione che, responsabilmente, facciamo fatica a mettere a posto. È un discorso di responsabilità. Loro hanno un modo di lavorare diverso dal nostro, sicuramente porteranno il Palermo in Serie A, ma non siamo compatibili“.

Le parole di Baldini

Silvio Baldini ha poi commentato così le dimissioni in conferenza stampa: “Sento di non essere parte del progetto della proprietà e questo non mi permette di lavorare con la giusta tranquillità. Da che ho iniziato ad oggi, non ci sono i presupposti per allenare la squadra. Il mio animo è predisposto ad un solo scopo: quello di portare la squadra in Serie A. Se questi presupposti non ci sono perché il gruppo non c’è più, devo aspettare cinque-sei brutte figure e poi essere cacciato per prendere lo stipendio, oppure lasciare il posto ad altri? Posso solo ringraziare il Palermo, per avermi fatto allenare in una città straordinaria e con questo gruppo. Poi la festa finale è stata indescrivibile. Possono solo dir grazie al Palermo e al presidente Mirri. Ciò non toglie che io, verso la città, ho detto che voglio andare in Serie A. Per andare in Serie A, bisogna ricreare questo gruppo e serve tempo. Nel calcio il tempo non esiste perché se non vinci, ti mandano a casa. Siccome so come va a finire, preferisco andarmene“.

Baldini ha poi continuato il suo discorso d’addio: L’anno scorso abbiamo vinto i play-off non perché eravamo la squadra più forte, ma il gruppo più forte. I risultati ce li siamo meritati, ho fatto 25 partite da allenatore e 23 risultati, segnando per 24 partite di fila. Questi sono risultati che possono dire che siamo anche una squadra forte, ma è frutto del gruppo. Le squadre forti si vedono con i bilanci, come Reggiana, Catanzaro e Padova, tutte sulla carta superiori a noi, con giocatori più pagati dei nostri. Noi abbiamo vinto per il gruppo e il gruppo ora non c’è più. Nel mio cuore regna la tristezza, ma nella testa sono sereno perché mi sono tolto un peso: riportare il Palermo in Serie B. Se non avessi lottato per farlo, mi sarei sentito un fallito. Questa è la soluzione migliore per il Palermo”.

Chiusura finale di Baldini dedicata poi al suo amore per il Palermo: Mirri e Gardini hanno cercato in tutti i modi di farci desistere dalle dimissioni. È giusto che ognuno costruisca la società come crede, ma io non prendo in giro i palermitani. Mi considero un figlio del popolo palermitano, non posso prendere in giro questa gente. Fare un anno di transizione non mi interessa, voglio andare in Serie A e voglio giocatori funzionali per ricreare lo stesso entusiasmo. Devo solo ringraziare Mirri che mi ha dato la possibilità di venire al Palermo. Sarò tifoso sempre del Palermo, quando verrò a vedere il Palermo andrò in curva”.