Vaccino Imvanex contro il vaiolo delle scimmie, l’Unione europea distribuirà dosi a tutti i paesi. L’Oms raccomanda la vaccinazione per coloro che sono esposti al virus e invita i paesi che stanno utilizzando i vaccini a raccogliere e condividere dati critici sulla loro efficacia.

Sono passate pochissime ore dalla dichiarazione di emergenza sanitaria globale sul vaiolo delle scimmie, istituita dall’Oms e l’Europa si è già mossa per cercare un vaccino. La soluzione, al momento è stata individuata nel farmaco Imvanex, il vaccino utilizzato contro il vaiolo umano negli adulti.

La Commissione europea, preceduta dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema), ha approvato il vaccino Imvanex contro la diffusione del vaiolo delle scimmie, l’antidoto, fa parte del gruppo farmaceutico Bavarian Nordic ed era già stato autorizzato nel 2013 per far fronte al vaiolo umano, la casa produttrice danese distribuirà le dosi a tutti i paesi dell’Unione Europea al più presto.

Questo tipo di vaccino, se somministrato entro i primi quattro giorni dall’esposizione, può avere un ottimo effetto protettivo contro il virus e quindi contrastare l’epidemia che si sta propagando sempre più.

Imvanex, dunque, diventa l’unica arma di prevenzione e potrà essere somministrato per evitare il rischio di sviluppare una forma grave di vaiolo delle scimmie e sarà possibile utilizzarlo pre e post-esposizione con contatti stretti. 

Negli Stati Uniti il farmaco era già stato autorizzato nel 2019 dalla Fda, dove però veniva chiamato con un altro nome, il “Jynneos“.

La commissaria europea per la Salute, Stella Kyriakides, ha dichiarato che le 160mila dosi di vaccino contro il vaiolo delle scimmie sono in fase di consegna e presto, in tutti i paesi dell’Unione comincerà la campagna vaccinale contro il vaiolo delle scimmie. Vaccinazione che che è già iniziata in Spagna, dalla Catalogna alla Comunità di Madrid, il Paese iberico, che è tra i più colpiti d’Europa dal monkeypox con ben 3.738 casi confermati a oggi, ha infatti, seguito le istruzioni dell’Oms dando il via alla campagna vaccinale destinata alle persone considerate più a rischio.

Subito dopo l’annuncio dell’Oms, la casa farmaceutica Bavarian Nordic ha registrato un balzo di +4% in borsa, registrando un rialzo del 30%.

Vaccino vaiolo delle scimmie: “inviare i dati sull’efficacia del vaccino”

Il dato più significativo, però, è che in Italia il 60% della popolazione non è vaccinato contro il vaiolo umano e si tratta di quasi tutta la popolazione under 40 che, stando così le cose, dovrebbe fare una vera e propria corsa alla vaccinazione di massa.

Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, dopo l’approvazione del vaccino Imvanex, invita i paesi che già stanno effettuando le vaccinazioni a inviare i dati sull’efficacia dei vaccino, o su quante dosi potrebbero essere necessarie.

“L’Oms raccomanda la vaccinazione mirata per coloro che sono esposti a qualcuno con il vaiolo delle scimmie e per quelli ad alto rischio di esposizione, inclusi gli operatori sanitari, alcuni operatori di laboratorio e quelli con più partner sessuali.” Al momento comunque non si raccomanda la vaccinazione di massa contro il vaiolo delle scimmie, ha fatto sapere in una nota, l’Organizzazione.

Intanto i funzionari sanitari di New York City chiedono all’Oms di “ribattezzare” il virus del vaiolo delle scimmie con un altro nome, perché questo ha creato uno stigma che potrebbe mettere a rischio comunità vulnerabili. La notizia rimbalza sui media statunitensi e mentre nella metropoli si lavora per controllare l’epidemia, si sta anche valutando un cambio di nome.

Il Dipartimento Salute e Igiene mentale ha scritto una lettera all’Oms esprimendo preoccupazione riguardo all’utilizzo esclusivo del termine “monkeypox”. Secondo quanto riporta per esempio “CBS News”, nella lettera si farebbe riferimento allo “stigma che può generare” e alla “storia dolorosa e razzista all’interno della quale una terminologia come questa è radicata per le comunità di colore“.

Tra l’altro, viene fatto notare nella missiva, che il termine monkeypox sarebbe improprio, poiché il virus non ha origine nelle scimmie serve quindi, una terminologia alternativa, continua la lettera , si potrebbe iniziare ad utilizzare per esempio sigle come ‘hMPXV’ e ‘MPV’”.