Celina Seghi funerali. E’ morta questa notte all’età di 102 anni Celina Seghi, campionessa di sci attiva soprattutto negli anni Quaranta e Cinquanta del secolo scorso, quando in vent’anni di attività agonistica si aggiudicò ben venticinque titoli italiani. Ribattezzata “la signora delle nevi”, era nata all’Abetone, sulle montagne pistoiesi, nel 1920, proprio pochi mesi prima di Zeno Colo’, altro mito dello sci italiano anche lui originario dell’Abetone.
Celina Seghi funerali: le dichiarazioni di Gustav Thoeni
“Con Celina ci siamo incontrati diverse volte, veniva a vedere le mia gare ma ricordo con particolare piacere quella volta che ad una gara di Coppa Europa all’Abetone fece l’apripista, aveva già oltre 80 anni”. Così Gustav Thoeni, leggenda vivente dello sci alpino mondiale, ricorda Celina Seghi, pioniera dello sci al femminile morta la scorsa notte a Pistoia all’età di 102 anni. Thoeni, 71 anni, campione olimpico di slalom gigante a Sapporo ’72, quattro ori mondiali e quattro Coppe del mondo generale, ha appreso del decesso di Seghi.
La sua lunga carriera
Conosciuta come il ‘topolino delle nevi’ per il suo fisico minuto, in ventidue anni di carriera agonistica ha conquistato 37 medaglie: 25 oro, 7 argento e 5 bronzo.
Seghi aveva praticato sci agonistico dal 1934 al 1956 riportando un numero di successi davvero straordinario ed è stata vincitrice fra l’altro di una medaglia iridata, un bronzo nello slalom speciale dei Mondiali di Aspen nel 1950, e del maggior numero di medaglie ai Campionati italiani nella storia dello sci alpino.
Ai primi di febbraio del 1941, in piena Seconda guerra mondiale, a Cortina d’Ampezzo, Celina Seghi stupì il mondo conquistando la medaglia d’oro nello slalom speciale davanti alle tedesche Christl Cranz ed Anneliese Schuh-Proxauf. Per la sciatrice toscana anche l’argento in combinata alle spalle dell’incontenibile Cranz, già testimonial in eventi propagandistici filo-nazisti. Il Mondiale ampezzano, però, non venne omologato dalla federazione internazionale perché per motivi bellici presero parte poche Nazioni e solo Germania ed Italia entrarono nelle medaglie.
Nel 1950, Seghi ai Campionati mondiali di Aspen salì sul gradino più basso del podio in slalom speciale e due anni dopo ai Giochi di Oslo sfiorò la medaglia in slalom speciale, quarta a cinque decimi dalla terza classificata, la tedesca Annemarie Buchner. Nel 1954 l’ultimo dei 25 titoli italiani, in slalom speciale ma non aspettò di partecipare ai Giochi di Cortina d’Ampezzo del 1956 perché si ritirò poco prima.