Ad Amburgo è arrivata la prima gioia per Lorenzo Musetti ma il suo allenatore Simone Tartarini non ha dimenticato il lungo percorso che è servito a raggiungere tale traguardo. Quella di Lorenzo è infatti una storia particolare che ha agito soprattutto sui nervi del ragazzo, da sempre etichettato come una promessa del tennis azzurro pur non riuscendo ad eccellere nei tornei che contano.

Partendo proprio dal successo in Germania, Tartarini ha ripercorso la carriera finora di Musetti:

Ad Amburgo tutte le componenti, quella tecnica, fisica e mentale, si sono finalmente saldate insieme mostrando in pieno le qualità di Lorenzo.

Poi un passaggio più profondo sulle caratteristiche del carrarino:

È molto critico con se stesso ed è questo che lo ha spesso frenato: si arrabbia se le cose non vanno, perde la concentrazione a discapito della quantità della preparazione e della partita. Ma ci sta lavorando. Da un anno è seguito da un mental coach messo a disposizione dalla Federazione. Non c’è dubbio che a volte avverta la pressione: lo considerano un predestinato da almeno tre anni.

Simone Tartarini sui miglioramenti di Musetti nel tennis

Passando all’aspetto tecnico, Tartarini ha voluto anche evidenziare i progressi di Lorenzo Musetti negli ultimi tempi. Partendo dai colpi che gli hanno consentito di vincere il torneo di Amburgo, l’allenatore ha detto:

Abbiamo allontanato i piedi e semplificato i gesti prima del lancio di palla, che per lui è sempre stato un po’ complicato. Ora la battuta viaggia a più di 200 all’ora e la percentuale di prime è salita. Da inizio stagione stiamo lavorando sui colpi di inizio gioco per renderlo ultra competitivo anche lì. Il problema è soprattutto mentale: quando va in difficoltà, arretra, e sui campi veloci non puoi permettertelo.

Insomma, il percorso di Musetti è ancora tutto da scrivere ma l’impressione è che il ragazzo di Carrara abbia finalmente trovato l’equilibrio mentale e la cura degli aspetti tecnici definitivi per poter ambire a grandissimi traguardi.