Il tema del lavoro legato al Covid è sempre più intenso e l’ultimo report arrivato dall’Inail induce ad un’ulteriore riflessione nell’ambito della gestione e l’uso degli spazi lavorativi. Secondo l’Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro, difatti, i casi di contagio denunciati nei primi sei mesi del 2022 sono addirittura 80.994, una percentuale corposa e che si identifica come il 29,1% sul totale dei casi registrati dallo scorso giugno.
Ciò che più preoccupa, tuttavia, è il confronto tra il 2021 ed i primi mesi di quest’anno: sempre secondo l’Inail, il trimestre del 2022 ha già superato l’intero volume di casi registrati lo scorso anno. È un tema che naturalmente può far riflettere in più direzioni, da un lato dando sempre priorità all’aspetto sanitario anche in virtù degli ultimi bollettini, dall’altro lato potrebbe aprire nuovi scenari in merito allo smart working, nonostante quest’ultimo sia sempre più utilizzato dalle aziende.
Da sottolineare poi anche i diversi comportamenti non solo da un punto di vista geografico ma anche professionale, a sottolineare gli ambienti più “favorevoli” al contagio da Covid.
Covid-Inail: il report sui contagi nel report
Nonostante i dati sottolineino una grossa incidenza sui contagi da parte degli ambienti professionali, il primo riscontro sicuramente positivo che emerge dal report di Inail è quello relativo al calo dei decessi. Il primo semestre del 2022 ha infatti riportato solamente 11 decessi denunciati, vale a dire l’1,3% degli 877 casi mortali registrati in tutta la pandemia.
Come anticipato poi, è singolare notare come nella provincia di Roma le stime sui contagi aumentino fino a configurare un quadro generale sotto il profilo geografico che vede il 40,7% nel Nord-Ovest, il 22,2% nel Nord-Est, il 16,7% al Centro, il 14,3% al Sud e il 6,1% nelle Isole.
Il fattore da tener principalmente d’occhio è infine quello relativo alle figure professionali colpite dal Covid: senza dubbio sono gli operatori sanitari e gli assistenti sociali ad aver mostrato la percentuale di contagio maggiore (63,3%) ed il 21,5% dei decessi.