Giornata cruciale in vista delle prossime elezioni politiche 2022. Oggi alle ore 17 andrà in scena il vertice centrodestra che dovrà definire chi sarà il nome del leader che guiderà la coalizione tra Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega. Salvini, Berlusconi e Meloni – attualmente – non hanno ancora trovato un accordo.

Vertice centrodestra oggi, la questione leadership sul tavolo

Le scorse ore non hanno risolto nulla, con Salvini che sostiene “che chi prende un voto in più sceglie e governa”, mentre Berlusconi ribadisce invece che “il premier di centrodestra è un tema” che non lo “appassiona”. Proprio il leader di Forza Italia, nella giornata di ieri ha parlato anche di un possibile ruolo in Senato ai microfoni del Corriere della Sera:

Non mi sembra che a sinistra abbiano indicato alcun candidato. Agli italiani interessano le nostre proposte per uscire dalla crisi. Senato? Non sono in alcun modo interessato a quel ruolo.

La Meloni, avanti nei sondaggi rispetti a Lega e FI, vuole chiaramente guidare le regole del gioco, ma negli uffici della Lega di palazzo Montecitorio – dove si svolgerà l’incontro odierno – dovrà mediare specialmente con Berlusconi.

Forza Italia, la Carfagna ufficializza l’addio

Dalle pagine de La Stampa, Mara Carfagna ha ufficializzato l’addio a Forza Italia con queste parole:

Caro direttore, oggi lascerò il gruppo parlamentare di Forza Italia e mi iscriverò al Gruppo Misto. Lo lascerò con riconoscenza verso Silvio Berlusconi, che mi ha dato l’opportunità di entrare in politica e mi ha a lungo sostenuto nel mio impegno. La revoca della fiducia al governo Draghi ha segnato una radicale inversione di marcia e una evidente sottomissione all’agenda della destra sovranista, che chiedeva di anticipare il voto per incassare subito una probabile vittoria

M5S, Crippa si dimette da capogruppo e Conte lo ringrazia: “Gli fa onore”

Davide Crippa non è più il capogruppo del Movimento 5 Stelle. In una personale lettera mandata al gruppo Camera del partito, Crippa ha ufficializzato le sue dimissioni:

Non avendo condiviso la linea politica adottata dai vertici del Movimento 5 Stelle che ha causato la crisi del governo Draghi e i suoi drammatici effetti economici su famiglie e imprese, nonché la conseguente, prevedibile rottura di quel progetto ambizioso del campo progressista che ci aveva visti protagonisti di una importante svolta politica dentro e fuori dal M5S, ritengo non sia più opportuno proseguire nel ruolo di rappresentanza che svolgo, dopo essere stato eletto per tre volte, alla guida del gruppo parlamentare Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati.

A stretto giro, sono arrivate le parole di Giuseppe Conte rilasciate ieri sera a Filorosso, su Rai3:

Ci può stare che in un movimento ci siano idee diverse. Le sue dimissioni forse nascono dal fatto che, essendo il capogruppo, e avendo cercato di portare la sua opinione, rimasta minoranza alla Camera, ha sentito l’esigenza di rassegnare le dimissioni. La cosa gli fa onore, è un elemento di chiarimento.

Conte, peraltro, si è esposto anche sulla questione del doppio mandato del Movimento 5 Stelle:

Non è un diktat: Grillo ha sempre sostenuto questo principio, e io condivido il suo fondamento. Siamo in situazione complicata, una fase in cui alcune esperienze gioverebbero molto al Movimento. Stiamo discutendo, scioglieremo la riserva a breve