Nandrolone che cos’è? Ecco a cosa serve, gli effetti e i rischi che si corrono.

Nandrolone: che cos’è

Il 19-nortestosterone, comunemente noto con il nome di nandrolone, è un derivato del testosterone che si differenzia da quest’ultimo in quanto la sua struttura chimica è priva del metile in posizione C19.

La sua formula bruta o molecolare è C18H26O2, la sua massa molecolare è di 274,404 g/mol ed appartiene alla famiglia degli steroidi anabolizzanti, i quali si trovano già all’interno del corpo umano, anche se in piccole quantità.

Possiede, dunque, delle proprietà androgene ed anaboliche, ma con una maggiore concentrazione della seconda a causa della modificazione strutturale che possiede rispetto al testosterone.

Viene venduto dal 1959 come farmaco con il nome commerciale di Deca Durabolin, il quale contiene come principio attivo il nandrolone decanoato e serve per integrare le terapie che il paziente sta facendo a causa di un’osteoporosi oppure per altri tipi di patologie, come ad esempio le ipertrofie muscolari.

Questi sono gli utilizzi per i quali è stato progettato e creato questo farmaco, anche se nella prassi questo medicinale viene utilizzato come sostanza dopante in modo da migliorare le prestazioni sportive degli atleti.

Per questo motivo, infatti, il nandrolone fa parte dell’elenco delle sostanze vietate dal Cio (Comitato Olimpico Internazionale). Viene somministrato attraverso delle iniezioni per via intramuscolare.

Nandrolone che cos’è? A che cosa serve

Il nandrolone serve per integrare le terapie che il paziente sta facendo a causa di un’osteoporosi post-menopausale oppure di un’osteoporosi senile.

Oltre a questa funzione, può anche essere assunto dal paziente che soffre di patologie come l’ipertrofia muscolare oppure nelle terapie per il recupero da fratture con ritardo nella formazione del callo osseo in quei pazienti che soffrono di osteopatie.

Inoltre, può essere assunto anche in quei pazienti che stanno svolgendo delle terapie per la cachessia neoplastica, la cachessia di pazienti con AIDS conclamata e con deficienza androgenica e nelle anemie croniche.

Oltre a questi utilizzi, che sono quelli per cui questo farmaco è stato creato, nella prassi il nandrolone viene iniettato in modo da migliorare le prestazioni sportive degli atleti.

Per riconoscere e stabilire se è stato fatto utilizzo della sostanza in maniera impropria e, dunque, per accertare che si tratta di doping, bisogna andare a verificare qual è la quantità di sostanza che è presente all’interno delle urine dell’atleta.

In particolare, qualora la quantità di nandrolone è superiore a 2 ng/mL, allora si possono avanzare delle accuse di doping nei confronti dello sportivo, con le relative sanzioni che vengono inflitte in questi casi.

Quali sono i suoi effetti

Ecco quali sono gli effetti che si producono nel momento in cui si assume il nandrolone:

  • Il gonfiamento della massa muscolare, senza però andare ad aumentare anche il grasso corporeo;
  • una maggiore facilità nel fronteggiare il catabolismo, ossia la distruzione dei muscoli a causa di allenamenti intensi;
  • l’aumento della performance sotto l’aspetto fisico;
  • una maggiore resistenza agli sforzi che si devono affrontare.

Quali sono i rischi

Ecco quali sono i rischi che si possono verificare quando si assume il nandrolone:

  • aumento dell’aggressività;
  • infarto;
  • ipertensione arteriosa;
  • trombosi.

Ecco quali sono le parole di Silvio Garattini, il direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano, in merito a questa sostanza e al rapporto tra benefici e rischi:

“Le complicanze provocate dal nandrolone sono molte e relativamente poco conosciute. Non si sa bene quanti se ne usano, in quali condizioni e in quali modalità: noi conosciamo l’azione dei farmaci in condizioni di prescrizione, che derivano da conoscenze acquisite in studi clinici controllati, dove è valutato quale è il rapporto benefici/rischi nei confronti di una particolare condizione di malattia. Le dosi per intervenire con i farmaci nelle malattie sono studiate in modo adeguato. Qui invece siamo di fronte a un uso selvaggio, a un uso che sfugge a ogni controllo; quindi è molto difficile dire quali saranno i risultati dell’assunzione di questi farmaci. Certamente il rapporto benefici/rischi tende a spostarsi verso i rischi”.