Domani, 27 luglio, alle ore 17, ci sarà il vertice dei leader del centrodestra nelle stanze che ospitano gli uffici del gruppo Lega alla Camera.

Elezioni: domani il vertice del centrodestra per sciogliere il nodo della leadeship

A una settimana esatta dallo strappo di Lega e Forza Italia al Senato che ha portato alle dimissioni di Mario Draghi e a meno di due mesi dalle elezioni, Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini si incontreranno domani per il primo vertice del centrodestra dopo diverse settimane. L’ultima incontro risale al 17 maggio quando ad Arcore i tre si ritrovarono dopo la travagliata elezione del Capo dello Stato.

La delegazione leghista sarà composta, oltre che dal leader Matteo Salvini, anche dal vice segretario Giancarlo Giorgetti e dal vice presidente del Senato Roberto Caderoli, esperto leghista di leggi elettorali e collegi. Con Silvio Berlusconi – che dovrebbe arrivare a Roma in serata – saranno presenti il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani e la responsabile per i rapporti con gli alleati Licia Ronzulli. Mentre Giorgia Meloni sarà accompagnata dal vice presidente del Senato Ignazio La Russa. Al vertice dovrebbero partecipare anche i centristi Maurizio Lupi e Lorenzo Cesa.

La colazione (favorita nei sondaggi) ha scelto il palazzo dei gruppi di Montecitorio come luogo per confrontarsi sui grandi temi che agitano in questi giorni le parti. La presidente di Fratelli d’Italia avrebbe infatti preteso che l’incontro si tenesse in un “luogo istituzionale” anziché in una residenza privata di Berlusconi, come avviene da decenni. Il segnerà infatti anche il ritorno del Cavaliere nei palazzi della politica, dai quali manca dalle consultazioni per il governo Draghi.

Due in particolare i nodi da sciogliere: premier e Regioni. Sul tema della leadership si è espresso questa mattina il coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani.

“Credo che i leader troveranno una soluzione, ci sono tante persone in grado di poterlo fare: Meloni, Salvini o un rappresentante di FI, Berlusconi anche oggi è stato chiaro. Non è una questione di poltrone ma di squadra”.