Riunione fondamentale a Bruxelles tra i ministri dell’Energia Ue, chiamati a trovare un punto d’incontro sul testo del Piano di Emergenza energetica sul gas che entrerà in funzione dal prossimo autunno.

Piano di Emergenza energetica sul gas, le ultime modifiche

In casa Ue c’è maggiore ottimismo sul fatto che la fumata bianca (in tutti i sensi) sull’approvazione del Piano di Emergenza energetica sul gas possa arrivare a stretto giro. E’ bastata la prima riunione a Bruxelles tra i ministri dell’Energia dei Paesi membri per modificare il testo in modo tale da trovare una sintesi pressoché universale. Ora c’è attesa per le firme e l’annuncio già nelle prossime ore.

Un’incredibile dietrofront che arriva dopo le forti resistenze manifestate da alcune nazioni (come Spagna e Portogallo), restie a chiudere i rubinetti del 15% per salvaguardare la stagione invernale. Poi ecco le modifiche che hanno fatto cadere gli ultimi dubbi: il riferimento innanzitutto diventa il Consiglio Ue e non più la Commissione (che comunque avrebbe dovuto riferire al Consiglio) in merito all’introduzione di nuovi obiettivi vincolanti; secondariamente, la percentuale di riduzione della domanda sarà rapportata sulla base dei singoli casi con particolare riferimento agli stoccaggi.

Che cos’è e come funziona

In breve, il Piano di Emergenza energetica prevede la riduzione della domanda di gas del 15% dall’attuazione del provvedimento fino al 21 marzo 2023 (fine dell’inverno). L’obiettivo è chiaramente proseguire il lavoro di indipendenza dal gas russo, cercando di fare in modo che tutti i Paesi siano simultaneamente capaci di affrontare la stagione fredda con le risorse a disposizione. Una decisione che aveva incontrato più di qualche opposizione, a cominciare dalla Germania.

Berlino è infatti preoccupata dalla questione Nord Stream, con le forniture fortemente razionate e il rischio concreto di restare secco: di conseguenza il Bundestag sarebbe chiamato a un cospicuo risparmio ben superiore al margine consigliato. Sia il ministro dell’Economia Robert Habeck che il ministro degli Esteri Annalena Baerbock accolgono con favore i passi avanti registrati in mattinata. Chi invece sembra voler proseguire per conto proprio è l’Ungheria, unico Stato a esprimere parere contrario.

Von der Leyen: “Avanti come Unione”

Saluta con soddisfazione l’accordo anche Ursula Von der Leyen, presidente di Commissione Ue:

Accolgo positivamente l’approvazione da parte del Consiglio del provvedimento per ridurre la domanda di gas e prepararsi all’inverno. E’ un passo decisivo per reprimere la minaccia concreta di un’interruzione totale del gas. Grazie alla decisione odierna, l’Europa è ora pronta ad affrontare la sua sicurezza energetica, come Unione

Ursula Von der Leyen, presidente Commissione Ue

Nel testo c’è inoltre un implicito riferimento al price cap, questione che ormai tiene banco quotidianamente. Per ora rimane una possibilità al vaglio, tuttavia l’assiduo parlarne sembra dare credito alle iniziali richieste di Palazzo Chigi.