Telemarketing, registro delle opposizioni al via dal 27 luglio.
Previste sanzioni molto pesanti per gli operatori e per le imprese.
Il registro delle opposizioni sarà attivo anche per le chiamate su cellulari.
Telemarketing, registro delle opposizioni anche per i cellulari: come iscriversi e quanto costa
Telemarketing, registro delle opposizioni per bloccare la pubblicità aggressiva.
Il nuovo registro delle opposizioni, RPO, sarà operativo a partire da domani, 27 luglio 2022.
Il servizio era stato già introdotto nel 2010 ma soltanto per i numeri fissi.
Ora invece, con le novità previste dal Decreto del Presidente della Repubblica n.26 del 27 gennaio 2022, anche i possessori di telefoni cellulari potranno usufruire di questo servizio.
L’obiettivo è quello di contrastare il telemarketing molesto e semplificare le procedure per la tutela della privacy dei cittadini dalle attività promozionali invasive e indesiderate.
In questo modo, gli operatori di telemarketing, saranno costretti a consultare periodicamente il registro prima di avviare una qualsiasi campagna pubblicitaria.
Un percorso molto atteso dai cittadini che speravano da tempo nell’attuazione di una misura contro l’utilizzo dei propri dati da parte dei call center.
Con la legge di conversione n.5 del 11 gennaio 2018, si completa un percorso che ha coinvolto varie istituzioni, tra cui, il Parlamento, l’Agcom, il Garante della Privacy, gli operatori e le associazioni dei consumatori oltre al Mise e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Le nuove modalità del registro saranno diffuse tramite materiali informativi messi a disposizione dal Mise, in affiancamento ad una campagna di comunicazione creata ad hoc.
L’iscrizione nel registro è un servizio pubblico e gratuito, usufruibile da tutti i cittadini.
Una volta inseriti all’interno dell’elenco, i possessori dell’apparecchio cellulare non potranno più essere contattati dagli operatori dei call center, tranne che, non si abbia prestato il consenso all’utilizzo dei dati in data successiva all’iscrizione o sia ancora in atto un contratto o questo non sia cessato da almeno trenta giorni.
Le iscrizioni effettuate precedentemente per i telefoni fissi rimangono valide e gli utenti hanno la facoltà di annullarle o rinnovarle.
Coloro che invece devono iscriversi, potranno scegliere tra 4 modalità:
- compilare un apposito modulo elettronico sul sito del Registro Pubblico delle Opposizioni
- tramite chiamata al numero verde 800 957 766 per le utenze fisse
- tramite chiamata allo 06 42986411 per i cellulari
- inviando un apposito modulo digitale tramite mail all’indirizzo [email protected].
Dopo essersi inseriti nel registro, le chiamate commerciali o relative a ricerche di mercato, saranno bloccate entro 15 giorni dalla richiesta.
Da quel momento, infatti, tutte le aziende del settore, sono obbligate a consultare il Registro degli Operatori di Comunicazione e potranno effettuare chiamate pubblicitarie solo verso i numeri non presenti nel registro.
In caso di abusi e violazioni sono previste delle sanzioni molto pesanti; multe fino a 20 milioni di euro per gli operatori e sanzioni fino al 4% del fatturato totale annuo per le imprese.
Tuttavia, i consumatori, non sembrano troppo convinti dei reali risultati ottenibili dall’attivazione di questa misura.
Il timore dei consumatori e i dubbi sul rischio flop
Il timore dei consumatori è che questa novità si scontri con il mancato rispetto della normativa da parte dei call center esteri.
Le nuove disposizioni, infatti non si applicano ai call center che hanno sede all’estero poiché non sono tenuti a rispettare la normativa italiana.
Il rischio del flop è molto alto e le cause sono state sottolineate anche da Simone Baldelli, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti:
“in ragione della presenza di operatori che agiscono nell’illegalità e nel sommerso o da sedi estere”.
Inoltre, il settore del telemarketing, in Italia, è molto redditizio; genera, infatti, un giro d’affari da 4 miliardi di euro annui. Con la vendita telefonica di beni e servizi si produce un volume stimabile in 40 miliardi di euro, per l’intera filiera.
Bisogna anche aggiungere che, in base alle stime del Codacons, si contano circa 1400 aziende di call center attive in Italia, con un fatturato annuo di quasi 3 miliardi di euro e circa 120 mila occupati.
Il Codacons, ha infatti affermato:
“è un business enorme che potrebbe non interrompersi col nuovo Registro”.
Il presedente del Codacons, Gianluca Di Ascenzo ha dichiarato:
“Il nuovo Registro rischia purtroppo di trasformarsi in un flop perché i call center che hanno sede all’estero, ma che raggiungono con le proprie telefonate i cittadini italiani, non sono tenuti ad applicare la nostra normativa. C’è poi la questione del sommerso e delle società non iscritte agli elenchi ufficiali degli operatori di telemarketing, che possono eludere le nuove disposizioni vanificando i vantaggi del nuovo Registro. Vigileremo sull’applicazione del Registro pubblico delle opposizioni e sul rispetto delle nuove disposizioni, e forniremo aiuto ed assistenza agli utenti per denunciare qualsiasi abuso o violazione delle regole che scatteranno a partire da domani”.
Nonostante i dubbi, le attività di vigilanza sul rispetto delle nuove disposizioni sono già in atto e da domani lo saranno anche per i cellulari. Inoltre, le cospicue sanzioni previste rappresentano una garanzia almeno contro le attività di telemarketing molesto dei nostri call center.