Sgominata la baby gang accusata di rapine, furti, estorsioni e violenze ai danni di soggetti fragili a Verona e dintorni. Sei giovani sono stati portati in carcere.
La polizia di Verona sta eseguendo dall’alba di oggi, Martedì 26 Luglio, sedici misure cautelari nei confronti di un gruppo di giovani appartenenti a una baby gang che gravita a Verona. La banda è ritenuta responsabile di rapine, furti, ricettazioni, indebito utilizzo di carte di credito, un’estorsione, violenza privata e lesioni ai danni di coetanei, commessi tra Settembre 2020 e Novembre 2021.
In particolare gli agenti della squadra mobile scaligera stanno dando esecuzione a sei custodie cautelari in carcere, emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Verona e dieci misure cautelari, di cui sei custodie cautelari in carcere e quattro collocamenti in comunità emesse dal Gip del Tribunale per i minorenni originari di Venezia.
Le indagini sono partite da due aggressioni compiute ai danni di altrettanti fattorini stranieri brutalmente pestati e derubati durante la consegna di alcune pizze. Nel corso dei mesi le azioni criminali compiute dagli indagati sono continuate e in particolare, sono stati presi di mira, spesso di notte o tarda serata e sempre in gruppo, persone percepite come vulnerabili, ad esempio, riders o coetanei degli aggressori.
L’idea è quella di organizzare un incontro per esprimere anche pubblicamente tutta la preoccupazione della comunità e per chiedere maggiore tutela e sicurezza.
Sgominata baby gang: a Jesolo aggressione ai commercianti bengalesi
A Jesolo, ad esempio, le stime indicano che hanno trovato residenza circa mille bengalesi, tutti regolari, molti in possesso della cittadinanza italiana e quasi tutti occupati nel mondo del turismo. È una comunità pacifica, che non ha mai creato problemi e che ha saputo integrarsi con la realtà locale, ma che da tempo è vittima di vari episodi tra furti, prevaricazioni e ora anche rapine e aggressioni.
Ed è per questo che continuano serrate le indagini della Polizia locale per accertare le responsabilità di quanto accaduto Sabato scorso in piazza Brescia, con tre giovani fermati, due 17enni e un 18enne che hanno aggredito alcune persone di origine bengalese residenti in città, che chiedono maggiori tutele. “Anno dopo anno la situazione è peggiorata, riferiscono alcuni portavoce della comunità, certi episodi nei nostri confronti, come i tentati furti nei negozi, ci sono sempre stati, quest’anno però sembra la regola. Ogni commerciante può segnalare quantomeno di aver subito un furto. In genere chi agisce sono i giovani che si muovono in gruppo, uno entra nel negozio mentre gli altri rimangono fuori. E puntualmente spariscono bracciali, occhiali e giochi. Le segnalazioni sono continue. E allo stesso tempo i litigi e i tentativi di prevaricazione. Ogni volta che facciamo una vendita dobbiamo trattare sul prezzo, agli altri commercianti questo non capita. È una situazione che è diventata insostenibile, spesso lasciamo perdere ma Sabato si è andati oltre”.
In questo caso i riferimenti riguardano le ferite riportate dal commerciante di piazza Brescia colpito al volto, con la conseguente rottura del naso e al quale i medici hanno diagnosticato una prognosi di 30 giorni mentre ieri è dovuto tornare all’ospedale per sottoporsi ad altri accertamenti. “È una situazione difficile, concludono i referenti della comunità, ci troveremo assieme per discutere dei vari problemi, chiederemo più controlli, lavorare in queste condizioni è difficile”.
Tante le testimonianze di solidarietà ricevute dal commerciante, compresa quella del sindaco De Zotti: “Quello che è accaduto è intollerabile, l’Amministrazione intende mettere in campo tutti gli strumenti a sua disposizione, continuando a collaborare con le forze dell’ordine, per tutelare i cittadini, le imprese e i turisti. La nostra è una località ospitale, ma solo per chi ha voglia di divertirsi nel rispetto delle leggi”.