“Attenzione, ragazze e ragazzi“. Il leader del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte si rivolge ai giovani per lanciare un allarme nel quale crede molto. “Quando finite le superiori o l’Università – dice su facebook il leader M5s – un attimo dopo, in base alle proposte di cui discutono altre forze politiche, potreste trovarvi puntato addosso l’occhio dello Stato, con un sistema informatico di controllo“.
“Se non accetterete la prima offerta di lavoro – spiega Conte – che vi capita perderete ogni sostegno e vi beccherete anche una multa. È scritto nero su bianco in un documento presentato ad aprile nella Conferenza programmatica della Meloni, ‘appunti per un programma conservatore’“, dice ancora il Leader del M5S riportando nel suo post lo stralcio di un documento.
Elezioni. L’occhio dello Stato
“La Meloni sa che molti giovani una multa nemmeno la possono pagare perché gli vengono proposti contratti anche di un giorno e da 2 o 3 euro l’ora? Chiusa da decenni nei Palazzi, con un impiego assicurato e ben retribuito, l’ex ministra per la Gioventù Meloni poco sa dei giovani che vivono in equilibrio sul filo della precarietà“, attacca ancora Conte
“I giovani che hanno vissuto la crisi economica del 2008, la pandemia e la guerra hanno bisogno di uno Stato che gli tenda una mano, non che li punisca. Quella generazione ha bisogno di essere risarcita di un futuro scippato. Questa è sempre stata la nostra idea, distante anni luce da quella di chi, mentre intasca 500 euro al giorno, vorrebbe togliere 500 euro a chi non arriva a fine mese“, incalza Conte.
Attacchi anche a Brunetta e Renzi
“Noi – rivendica Conte – siamo un’altra cosa rispetto a questo, agli insulti di Brunetta ai lavoratori in piazza, alle politiche disastrose di Renzi che hanno generato licenziamenti e precarietà. Siamo quelli delle 230 mila nuove assunzioni con contratti stabili per i giovani in un anno grazie agli sgravi per gli under 36; quelli dei mutui garantiti dallo Stato; dell’assegno unico per ogni figlio garantito anche a chi prima non percepiva nulla“
“Siamo quelli che si battono per il salario minimo per 4,5 milioni di lavoratori – avvisa ancora una volta Giuseppe Conte –, per buona parte giovani; quelli dello stop ai tirocini e agli stage gratuiti; quelli che vogliono fermare la giungla dei contratti di un giorno o di una settimana; quelli della pensione di garanzia per chi ha una carriera lavorativa fatta di stenti e precariato perenne, quelli che non lasceranno sole le imprese attente ai giovani e i ragazzi che sbarcano il lunario con tutti i problemi di una partita Iva“.