Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, apre alla candidatura in Parlamento prospettando le possibili elezioni regionali a fine gennaio. Zingaretti ha spiegato che lascera’ la guida della Regione solo dopo l’eventuale elezione al Parlamento: “Io credo che anche per il rispetto della legge questo problema ce lo porremo dopo l’eventuale elezione al Parlamento, se saro’ candidato: sia perche’ lo prevede la legge in caso di incompatibilita’, sia per non scaricare sul governo regionale e sui cittadini del Lazio fibrillazioni e crisi che non dipendono da noi, ma dal quadro politico nazionale”, spiega il governatore. In questo caso Zingaretti si dimetterebbe da governatore solo ad elezione avvenuta, dopo il 25 settembre, quindi a ottobre, con il ritorno alle urne nella prima finestra utile ovvero 90 giorni dopo – secondo lo Statuto -: gennaio, appunto. Sembrerebbe questo lo scenario prevalente, specie perche’ lascerebbe ai candidati piu’ tempo per la campagna elettorale. Nel Lazio, dunque, l’esperienza del campo largo targato Pd e che tiene dentro M5s e Azione sembra destinato a resistere e ad andare avanti, con il voto ricadente a fine gennaio, prima comunque della scadenza naturale prevista a marzo 2023.
Zingaretti e l’alleanza con il Movimento 5 Stelle
Sull’alleanza con il M5s il governatore Zingaretti, prossimo alla candidatura in Parlamento, assicura che nel Lazio “c’e’ una alleanza larga che prevede la presenza del M5s sostenuta in maggioranza anche da altre forze politiche, che si basa su un programma che stiamo attuando con spirito di forte solidarieta’. Tutte le forze politiche hanno confermato la volonta’ di rispettare i patti della realizzazione del programma. Andremo avanti fino al termine di questa fase, se saro’ candidato in Parlamento, dopo le elezione, affronteremo il tema di come portare la regione al voto chiudendo al meglio, per i cittadini, la consiliatura”.