Una sentenza o quasi. Quando parla non lo fa mai a vanvera. E dietro si possono nascondere tante cose, come qualche piccolo dissidio interno col suo partito. Qualche divergenza di vedute anche e soprattutto con lo stesso Matteo Salvini. A parlare è il numero due della Lega Giancarlo Giorgetti che, parlando ai giovani giurati del Giffoni Film Festival, ha spiegato il suo punto di vista sulla situazione attuale.
“Io sono di quelli che ha condiviso la decisione di Draghi di dimettersi”. Ha aperto così il suo intervento il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, nonché numero due della Lega, parlando con i giovani giurati del Giffoni Film Festival e dicendo loro cosa è andato bene in quei giorni e soprattutto cosa non ha funzionato. “Non ho capito il perché di un rito in Parlamento che ha dato un’immagine del Parlamento, a mio giudizio, molto negativa“, ha aggiunto.
Crisi. “Giusto andare a votare”
Il ministro Giorgetti non cerca scuse o alibi ed è ben attento a usare le parole, soprattutto in questo periodo, dove la campagna elettorale è appena cominciata e già miete vittime, in qualche caso. “Nel momento in cui una maggioranza così larga – ha spiegato Giorgetti – , composta da partiti così eterogenei, non va più d’accordo, si prende semplicemente atto di questo. E avrà preso atto di questo, Draghi. L’unità nazionale non c’è più. Se c’è un’altra maggioranza politica bene, sennò si va a votare”, ha detto ancora l’esponente della Lega.
E’ indiscutibile e altrettanto chiaro che il numero due della Lega non fosse così tanto convinto della scelta di non presentarsi in aula al voto sulla fiducia, come invece ha deciso il suo partito. Una mossa che ha decretato la fine del Governo Draghi, venuta sempre dopo la decisione dei Cinquestelle di non votare sul Decreto Aiuti e non presentarsi in aula per votare sulla risoluzione Casini.