Prosegue con una nuova puntata la serie televisiva sulle frizioni tra il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il Movimento 5 Stelle.

Di Maio attacca Conte poi apre a Calenda

A poco più di un mese dalle sue dimissioni, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio torna a punzecchiare il Movimento 5 Stelle in un continuo botta e risposta al vetriolo. Ospite di un programma televisivo, il leader di Insieme per il Futuro si lascia andare senza freni:

Di Battista e Grillo? Li vedo un po’ nervosi, perché hanno capito di aver sfasciato tutto come da tradizione. Quella era una forza politica che costruiva i governi, il nostro sogno era andare al governo per cambiare l’Italia. Poi però con l’arrivo di Conte sono usciti dal sentiero che era stato tracciato

Luigi Di Maio #1

Ed è innegabile che il rapporto con Conte abbia logorato la sua identità con il Movimento:

Conte era intenzionato a far cadere il governo già da tempo. Il partito di Conte era diventato un partito di estrema sinistra, capace solamente di sfasciare i governi. Ho abbandonato il M5s per salvare la politica estera: quando Conte propose una risoluzione contro l’invio di armi in Ucraina ha ricevuto l’endorsement dell’ambasciatore russo a Roma. Lui e Salvini hanno deciso di privilegiare il loro calo di consenso sulla pelle degli italiani.

Luigi Di Maio #2

Poi c’è spazio per parlare di elezioni, con Insieme per il Futuro chiamata a guardarsi intorno in cerca di alleati:

E’ normale che coloro che hanno provato a salvare il governo di unità nazionale siano accomunati da valori comuni. Cercheremo di costruire un consenso sul solco dell’agenda Draghi, poi se lui fosse ancora disposto a fare il premier tanto meglio, per me l’Italia ha ancora bisogno di Mario Draghi. Alleanza con Calenda? Non si tratta di convincere una persona ma di capire che l’unità di programmi e visioni in questo momento storico sia fondamentale

Luigi Di Maio #3

Grillo “strapazza” Di Maio a suon di soprannomi

Qualche ora prima Beppe Grillo aveva sferrato per primo l’attacco all’ex membro pentastellato:

La politica va interpretata in un altro modo. C’è gente che fa questo lavoro di mestiere, come ‘Giggino ‘a cartelletta che aspetta di essere archiviato in qualche ministero della Nato

Ma il Movimento è chiamato a ragionare soprattutto sul proprio futuro e il nocciolo della questione risiede sempre sullo stesso tema: il veto del doppio mandato. Secondo tale norma fondante dell’ideale grillino, molte figure non potrebbero candidarsi in vista delle elezioni politiche tuttavia Giuseppe Conte ha già iniziato il suo lavoro di smussamento degli angoli del comico genovese per ottenere una deroga.