Sono tutt'ora in corso gli accertamenti per verificare un possibile attacco hacker ai danni dell'Agenzia delle Entrate.
Polizia Postale e i tecnici informatici dell'Agenzia delle Entrate sono al lavoro per verificare ed eventualmente confermare un possibile attacco hacker ai danni del Fisco. In attesa di comunicazioni e segnalazioni alle autorità giudiziarie, gli esperti di cybersicurezza identificano nella cellula Lockbit l'autore del furto di dati. Le prime ricostruzioni parlando di 78 GB di dati in possesso dei pirati informatici, che verranno divulgati entro cinque giorni se non sarà saldato il riscatto. Al lavoro anche Sogei, la compagnia partner governativa che ha realizzato le piattaforme su cui poggiano i principali servizi della pubblica amministrazione italiana.
Lockbit è definita la "gang dei ransomware", identificata dalla tipologia di virus che usa per attaccare i suoi obiettivi. Di origine presumibilmente dell'Europa orientale, Lockbit conta circa 70 membri e ha già hackerato in passato alcune istituzioni italiane, tra cui Erg e la sede tricolore di Accenture. Pierguido Iezzi, Ceo di Swascan (principale branca di cybersecurity in Italia) spiega meglio un fenomeno alla luce dei dati attuali:
La pubblica amministrazione, secondo i dati Swascan, è al terzo posto nella triste classifica dei settori più colpiti da attacchi hacker dopo l'industria manifatturiera e il terziario, con il 6%: