Un ragazzo è annegato nelle acque del Lago di Como, vicino a Bellano. I due amici di 24 e 25 anni sono riusciti a tornare a riva con l’aiuto di alcuni bagnanti e dei soccorritori mentre il giovane è stato inghiottito dalle acque del lago.
Un ragazzo di 28 anni è morto oggi nel lago di Como, dopo essersi tuffato con alcuni amici, all’altezza di Bellano, sponda lecchese del Lario. Stando a quanto riferito la tragedia si è consumata, Domenica 24 Luglio, nella spiaggia vicina al lido del paese. In base alle prime informazioni il gruppo si è trovato in difficoltà ma mentre due amici sono riusciti con fatica a tornare a riva, il 28enne è stato inghiottito dalle acque del Lario. Sul posto sono giunti i Vigili del fuoco di Bellano e di Lecco, con una squadra di sommozzatori. Il corpo è stato ritrovato e recuperato nel pomeriggio di ieri.
La vittima era uno studente del Politecnico di Milano che con altri amici aveva raggiunto Bellano per trascorrere una Domenica al lago, alla ricerca di un po’ di refrigerio, viste le temperature roventi dell’ultima settimana.
Il gruppo, per passare qualche ora di relax, ha scelto una spiaggia libera vicino a una struttura sportiva e alla foce del torrente Pioverna. Ma quella che sarebbe dovuta essere una giornata spensierata si è trasformata in pochi istanti in tragedia.
In tre, una ragazza di 24 anni, uno di 25 e il 28enne si sono tuffati nelle acque del lago di Como e si sono trovati in difficoltà.
La 24enne è stata recuperata da un bagnante, mentre il 25enne è tornato a riva con l’intervento di un conduttore e di un cane bagnino dell’Associazione Cinofila Salvataggio Nautico Acsn. Entrambi sono stati trasportati, in codice giallo, per gli accertamenti in ospedale.
Il terzo giovane è stato invece inghiottito dalle acque e i sub dopo due ore di ricerche sono riusciti a recuperarlo.
La salma è ora a disposizione della Procura di Lecco, che ha aperto un’inchiesta su quanto accaduto. La ricostruzione dell’incidente è affidata ai carabinieri di Bellano.
Non solo un ragazzo annegato a Bellano ma anche il ritrovamento di un uomo disperso nel Lago di Garda
Il lago di Garda ha restituito un corpo senza vita nella zona del basso lago a Desenzano, nel Bresciano. Si tratta del 41enne Alessandro Redaelli, annegato Domenica scorsa a Rivoltella sotto gli occhi della moglie e dei due figli piccoli. L’uomo, originario di Lecco, ma residente da alcuni anni a Peschiera, si era tuffato dalla barca e non era più riemerso.
Sommozzatori, un elicottero e due imbarcazioni della guardia costiera si erano fin da subito impegnati nelle ricerche. Redaelli si era tuffato nelle acque del Lago di Garda, tra Sirmione e Desenzano e non era più riemerso. L’allarme era scattato intorno alle 15.40 e ad allertare i soccorsi era stata la compagna dell’uomo, preoccupata.
Subito sono cominciate le ricerche, che però non hanno dato subito esito. In un primo momento le ricerche avevano preso il via nel tratto di lago nel quale si era immerso il 41enne e si sono poi, allargate sempre di più. Durante questi giorni è stata grande l’apprensione da parte dei familiari, dei conoscenti e anche delle molte persone che si trovavano nel pomeriggio dell’incidente sulle sponde del Lago di Garda e che hanno assistito alla scena.
A effettuare le ricerche erano stati i Vigili del fuoco e la Protezione civile con i super esperti dei Volontari del Garda, che per la prima volta hanno utilizzato il rov, ovvero il robot per la ricerca subacquea donato loro da parenti e amici di Greta e Umberto tramite la pagina facebook “We Are Greta”. Greta Nedrotti e Umberto Garzarella erano i due giovani falciati da una coppia di manager tedeschi a bordo di un motoscafo Riva che aveva letteralmente spezzato il loro gozzo. In quel tragico incidente Umberto era morto sul colpo mentre la povera Greta era finita viva in acqua e a recuperarla furono proprio i Volontari del Garda.