Caduto il governo la politica italiana già guarda alle elezioni del prossimo 25 settembre: se il centrodestra è unito e deve limare i dettagli, il PD cerca alleati per poter creare una lista da presentare agli elettori. Esclusi i 5s, Enrico Letta potrebbe strizzare l’occhio a Renzi che, però, è pronto a concorrere da solo, mentre Carlo Calenda è disposto al dialogo con la Gelmini e Carfagna.
Elezioni, Calenda: “Possibile alleanza con PD per non far andare destra al governo”
Il prossimo 25 settembre gli italiani si recheranno alle urne per le elezioni del nuovo governo. Nel tra i vari partiti del centrosinistra è iniziata la ricerca di alleati per formare una squadra di governo da presentare agli elettori. Carlo Calenda, leader di Azione, apre all’alleanza con il PD – alle giuste condizioni – e non esclude il dialogo con Mariastella Gelmini, Mara Carfagna e tutti gli altri deputati che si sono allontanati da Forza Italia:
“Su una base comune di valori e programmi, riassumibili nell’agenda Draghi, è possibile costruire con il Pd un’alleanza elettorale di un fronte largo per battere le destre. E, se vinciamo, indichiamo Draghi premier. Ma vanno chiarite prima alcune cose: ho visto negli ultimi giorni che il Pd ha fatto una scelta netta sui Cinque stelle. Ma, attenzione, patti chiari. A Letta chiederò una cosa precisa, ci vuole rispetto reciproco nella differenza: dovrebbe essere un polo europeista e democratico con un’area liberal e una socialdemocratica. Non un listone unico. Letta deve domandare a tutti i suoi compagni di strada se sono d’accordo con l’agenda Draghi. Se uno dice no all’invio di armi all’Ucraina e un altro dice che non vuole il rigassificatore, di che parliamo? Che offerta politica sarebbe? Molto confusa e con poco appeal. ll dialogo va portato avanti non solo con il Pd. Per esempio anche con persone che spero di poter accogliere in Azione, la Gelmini e la Carfagna, che hanno avuto il coraggio di dire a Berlusconi: hai passato il limite”
Tra gli alleati del Partito Democratico ci potrebbe essere anche Matteo Renzi e il suo Italia Viva. Tuttavia l’ex PD è pronto a correre da solo qualora ci fosse il veto di Letta sulla loro alleanza, come spiega durante un’intervista al Corriere della Sera:
“Se c’è un veto politico su di noi ne prendiamo atto. E dopo le elezioni ciascuno risponderà delle sue scelte. In una coalizione che va da Fratoianni a Toti passando per Brunetta, Gelmini e Orlando qualcuno mette veti su di noi? Per cosa? Forse perché siamo stati gli unici a proporre Draghi mentre loro inneggiavano a Conte creandone il mito di “fortissimo riferimento progressista”? Se invece il veto è legato all’astio di Letta per le vicende del 2014, non possiamo farci niente: per noi conta la politica non i rancori personali. Candidato premier? Letta è il segretario del Pd: decida lui. Fossi al suo posto sceglierei uno bravo a vincere elezioni che sembravano già perse: Stefano Bonaccin. Ha preso il voto dei moderati e quello degli estremisti di sinistra e ha fermato Salvini nel momento in cui sembrava impossibile. Bonaccini ha fatto meno campagne elettorali di Letta, ma ne ha vinte qualcuna in più. Correre da solo? Sì. E al momento questa è l’ipotesi più probabile. E anche quella che trovo più affascinante – commenta -. Se prevale l’intelligenza politica e si costruisce una coalizione vera, ci siamo. Ma se ciascuno vuole tenere le sue bandierine e pensa di poterci abbindolare con due seggi o tenerci fuori con un veto, beh, non ci conoscono”
Destra unita sul tema sicurezza
Il centrodestra punta forte le prossime elezioni, dove Giorgia Meloni è pronta a salire al governo. Fratelli d’Italia ha già presentato il programma agli alleati, dove tra i punti cardine c’è la sicurezza, problema da risolvere al più presto dopo il video virale dell’aggressione di un ragazzo alla stazione Centrale di Milano, come spiega la Meloni:
“In Italia c’è un enorme problema sicurezza su cui non c’è più tempo da perdere”
Dure anche le critiche di Matteo Salvini alla ministra Lamorgese, definendola inadeguata, mentre l’assessore regionale Riccardo De Corato si scaglia contro il sindaco di Milano Beppe Sala:
“A Milano da un anno Fratelli d’Italia ha chiesto di ripristinare le pattuglie di Strade Sicure nelle vie della città, ma il sindaco continua a sminuire quanto sta accadendo e a organizzare inutili incontri con il prefetto o con il ministro Lamorgese, senza risolvere nulla di fatto”
L’obiettivo è arrivare al governo e, se si continuerà su questa strada, il centrodestra avrà buone possibilità di farlo, come spiega il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani:
“Secondo il sondaggio Techné di Repubblica Forza Italia, dopo la caduta del governo Draghi, è in forte crescita. Gli italiani hanno capito chi sono i veri responsabili della caduta del Governo. Ora continuiamo a lavorare per portare Forza Italia e il centrodestra alla guida del Paese”