Due giorni fa Russia e Ucraina hanno trovato un accordo sull’esportazione del grano: i timori di Kiev sono che Mosca non rispetti gli impegni presi, ma è il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov a tranquillizzare sia gli ucraini che le Nazioni Unite, impegnatesi molto per trovare una soluzione e scongiurare una grave crisi alimentare mondiale.
Sergej Lavrov rassicura: “Marina russa e turca garantiranno sicurezza navi con grano nel Mar Nero”
Il ministro degli Esteri russi Sergej Lavrov si trova attualmente in Egitto, dove al Cairo sta tenendo dei colloqui diplomatici. Tra le questioni affrontate sia dai suoi colleghi che dalla stampa c’è la questione del grano, dove in particolar modo l’Ucraina è preoccupata dal fatto che Mosca potrebbe non rispettare l’accordo, soprattutto dopo che questa mattina sono stati distrutti due edifici del porto di Odessa dove, secondo la stampa ucraina, c’era il grano. Ma è lo stesso Lavrov che rassicura Kiev, come riporta le agenzie di stampa russe:
“La Russia manterrà i suoi impegni sull’export dei prodotti agricoli, a prescindere dalla revoca o meno delle restrizioni applicate a Mosca: saranno la Marina russa e quella turca a garantire la sicurezza delle navi col grano nel Mar Nero”
Il diplomatico del Cremlino aggiunge, inoltre, che il segretario Antonio Guterres, il Segretario Generale dell’Onu, sta lavorando per eliminare le restrizioni che bloccano l’export del grano russo:
“Il segretario Generale dell’Onu a Istanbul ha detto che avrebbe perseguito l’eliminazione delle restrizioni che fermano l’export di grano russo. Spero che abbia successo nei suoi sforzi”
Spiragli per altri colloqui tra Kiev e Mosca
Tra gli argomenti toccati dal ministro degli Esteri russo Lavrov e il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi non c’è solo la questione del grano, ma anche la possibilità di creare colloqui tra Mosca e Kiev su altre tematiche. Il diplomatico russo non chiude la porta a questa possibilità:
“Non abbiamo pregiudizi sulla possibilità di riprendere i colloqui con Kiev su questioni più ampie. Ma questo, come detto altre volte, non dipende da noi”
Resta da capire se l’attacco rivolto oggi al porto di Odessa era mirato a distruggere scorte di grano – come afferma l’Ucraina – oppure era un’offensiva russa per colpire obiettivi militari del nemico.