Dramma umano a Cessalto, piccolo comune in provincia di Treviso, dove un ragazzino albanese di 16 anni è stato abbandonato nell’area di servizio sull’Autostrada A4.

Il ragazzino abbandonato rappresenta un precedente storico nella cronaca di Treviso

Spiacevole caso di cronaca a Cessalto, comune in provincia di Treviso, chiamato a farsi carico di sostenere psicologicamente ed economicamente un ragazzino di 16 anni, abbandonato nell’area di servizio Calstorta sull’Autostrada A4 Venezia-Trieste. Il fatto risalirebbe a oltre un mese fa, nessuno però ha “reclamato” o denunciato la scomparsa di un minore e pertanto la comunità lo ha “adottato” con tutte le difficoltà del caso.

La Polizia e le autorità competenti sono al lavoro per rintracciare i familiari dell’adolescente di nazionalità albanese, che al momento è ospitato presso una struttura in provincia di Venezia. Aldilà della solidarietà, per il comune di Cessalto una situazione di non facile gestione: fino a fine anno l’amministrazione neoeletta alle ultime amministrative ha stanziato circa 18mila euro per il mantenimento del minore, che si trova catapultato in una realtà nuova senza parlare la lingua:

In Italia abbiamo un sistema di welfare che funziona, ma l’autostrada, per piccoli Comuni come il nostro, è un’arma a doppio taglio: fa bene alle imprese ma non alle casse comunali, perché nelle due aree di servizio che si trovano nel territorio di nostra competenza si assistono a scene surreali tra cui l’abbandono di mezzi pesanti o, peggio, di animali. Noi ci proviamo, ma è indubbio che il nostro bilancio ne risente ed è già provato dall’aumento delle spese energetiche.

Emanuele Crosato, sindaco di Cessalto

Al momento abbiamo ipotizzato una spesa giornaliera di 150 euro, ma il ragazzo andrà tutelato legalmente ancora per quasi due anni e non abbiamo i fondi per coprire questa finestra temporale. Stiamo studiando soluzioni alternative, al momento siamo costretti ad avvertire le autorità venete che busseremo alla loro porta per chiedere un aiuto

Emanuele Crosato #2

Il ragazzo sta comunque facendo di tutto per integrarsi nella realtà del Paese e per ripagare l’accoglienza:

Ha espresso l’intenzione di lavorare per mandare dei soldi ai genitori a casa, ma per le autorità questa non è una strada percorribile. Servirà seguire un iter burocratico lento e laborioso, fortunatamente abbiamo reperito un traduttore madrelingua che semplifica le comunicazioni. Una situazione per lui fragile e umanamente triste

Emanuele Crosato #3