Papa Francesco è in volo verso il Canada, dove si intratterrà fino alla prossima settimana in quello che molti hanno definito “pellegrinaggio penitenziario”.
Cari fratelli e sorelle del Canada, vengo tra voi per incontrare le popolazioni indigene. Spero che, con la grazia di Dio, il mio pellegrinaggio penitenziale possa contribuire al cammino di riconciliazione già intrapreso. Per favore, accompagnatemi con la preghiera
Papa Bergoglio prima di partire per il Canada
Canada, Papa Francesco atteso oggi a Edmonton
Sciolte le riserve sulle condizioni fisiche Papa Francesco è partito da Fiumicino alla volta del Canada, dove atterrerà intorno alle 19 ora italiana. Tappa cruciale del viaggio in Nord America sarà l’incontro con la comunità Inuit, dove il Pontefice chiederà il perdono per i crimini commessi nei loro confronti.
Primo scalo in Alberta, nella capitale Edmonton, dove Bergoglio sarà accolto dal premier Justin Trudeau e dalla governatrice Mary Simon. Il cronoprogramma prevede una giornata di assoluto riposo prima degli impegni previsti in Quebec e soprattutto a Iqaluit, nei pressi del Circolo Polare Artico, dove è previsto l’incontro con la comunità Inuit. Si tratta del quarto viaggio di un Pontefice nello Stato della foglia d’acero, il 37esimo per Bergoglio. Prima di partire Papa Francesco ha fatto recapitare un telegramma al presidente Mattarella pregando per il popolo italiano.
L’oscuro passato storico culturale
Per capire il motivo del viaggio apostolico in Canada è necessario inquadrare il contesto socioculturale della comunità Inuit. Le prime testimonianze di violenze contro la tribù dei nativi risalgono a fine Ottocento e sono legate alla tubercolosi: la malattia contagiava tantissimi bambini, i quali venivano posti in quarantena con i familiari trasmettendolo anche a loro e causando un numero altissimo di decessi unito a condizioni igieniche e alimentari totalmente inadeguate. Sarebbero almeno 3mila i minori morti e sepolti nelle fosse, strappati alle loro famiglie in un tentativo barbaro di genocidio culturale.
Un passato ingombrante per il Paese, ma anche per la Chiesa stessa che è rimasta silente di fronte a questo sopruso. Nel 2019 il Tribunale di Ottawa ha obbligato il Governo a pagare 27mila euro per ogni bambino Inuit sopravvissuto (sono oltre 55.000) e l’amministrazione Trudeau ne ha approfittato per mettere sul piatto ulteriori risorse volte a riformare l’intero sistema di assistenzialismo infantile. Anche la Chiesa ha istituito un Fondo per la riconciliazione indigena gestito da oltre 70 diocesi.