Continuano le giornate di campagna elettorale “informale“ in vista dell’appuntamento in calendario per il 25 settembre con le elezioni politiche per definire quello che sarà il prossimo governo. Ore calde per Giuseppe Conte, che dopo aver chiuso in maniera netta i rapporti con Enrico Letta e col Partito Democratico, ribadisce il suo ruolo chiave all’interno del Movimento 5 Stelle per ribadire ancora una volta la sua leadership all’interno del partito.
Conte-Letta atto secondo: “Noi sempre coerenti a tutela dei cittadini”
Il giorno dopo la fine del matrimonio di campo largo Pd-M5s, Giuseppe Conte interviene in videoconferenza all’Assemblea pentastellata in Calabria per un’ulteriore replica alle parole di Enrico Letta, attaccando l’ex alleato progressista con queste parole:
Il Pd si è comportato in maniera arrogante e non certo progressista. Vedo una diffusa ipocrisia che cerca di scaricare la colpa dei fatti interamente sul M5s quando abbiamo solamente cercato di risolvere alcune criticità. Dire che abbiamo tradito è un vile gesto di infamia. La fine del campo largo? Non si può pensare di definire arbitrariamente un perimetro di gioco e stabilire in maniera unilaterale chi vi è ammesso. Se cercheranno una sfumatura moderata noi ci chiameremo fuori
Giuseppe Conte all’Assemblea calabrese M5s
Poi ecco la rivendicazione di quanto fatto nei 18 mesi di governo di unità nazionale come Movimento:
Il Movimento 5 stelle è stato il partito più leale all’interno del governo, rispettando sempre il dovere di rispondere alle esigenze del Paese. Ora ci vogliono mettere in difficoltà lasciandoci fuori ma noi guardiamo avanti. Abbiamo il coraggio, la forza e l’onestà di camminare a testa alta ma proseguiremo soltanto se potremo continuare a lavorare per le necessità dei cittadini. Siamo stati coerenti, magari commettendo anche degli errori, per mantenere fede agli impegni che abbiamo assunto: la transizione ecologica era il nostro obiettivo da sempre e lo abbiamo difeso, il reddito di cittadinanza e il Superbonus. Il documento che ho presentato a Mario Draghi rappresentava il cuore e la diagnosi del M5s
Giuseppe Conte #2
Sulle Regionali in Sicilia da capire se ci sarà la scissione
Tra le parole che arrivano a cavallo tra sabato e domenica ci sono quelle di Luigi Di Maio, più pizzicato dalla vecchia guardia che non dall’ ex premier
L’obiettivo della battaglia del 25 settembre? Evitare Che l’Italia finisca in mano ai populismi, agli estremismi e ai sovranismi e che diventi un Paese che strizza l’occhio a Putin
Luigi Di Maio, leader di Insieme per il Futuro (Ipf)
Tornando alla questione progressista, ieri la Sicilia ha scelto il candidato congiunto Pd-M5s alle Regionali: si tratta della democratica Caterina Chinnici. Sul futuro molto incerto interviene lo stesso Conte, con questo commento:
Prima di proseguire la strada di un’alleanza progressista in Sicilia il Pd dovrà fare chiarezza sui propri obiettivi e dire se l’agenda sociale e ambientale del M5S va nella loro stessa direzione oppure se i percorsi e i compagni di strada sono diventati altri. Per noi quello che succede a Roma succede a Palermo
Giuseppe Conte sul dossier Sicilia