La Cgia di Mestre ha calcolato in 106 miliardi i costi extra che le imprese italiane dovranno fronteggiare a causa del caro energia.
Caro Energia, la stima Cgia è ottimistica e soggetta a cambiamenti radicali
L’Ufficio Studi della Cgia di Mestre quantifica in 106 miliardi la stima relativi alle spese extra delle imprese italiane dovute al caro energia. Per ottenere il valore conclusivo, l’Associazione ha ipotizzato che un consumo energetico identico a quello dell’anno passato negli ultimi 5 mesi dell’anno e con le tariffe in vigore nello stesso periodo del 2021. Pertanto si tratta di una previsione alquanto ottimistica.
Molto dipenderà anche da cosa accadrà sulle forniture di gas dalla Russia all’Europa, con tutti i segnali che convergono verso lo stop totale dei flussi già nei prossimi mesi. Da valutare anche le tempistiche di introduzione sui mercati europei del famigerato “price cap”. Un impatto pesante mitigato dalle misure e dai bonus messi in campo dal Governo dimissionario per una cifra complessiva di 22,2 miliardi di euro di cui circa un terzo (7,5) destinati esclusivamente alle imprese.
Enormi le differenze di prezzo rispetto al periodo prepandemico: nel 2019 il prezzo medio dell’energia era di 52 euro/MWh, oggi è quadruplicato a 250, per oltre 108 miliardi di euro complessivamente spesi dalle nostre aziende. Fa addirittura peggio il gas, volato dai 16 euro/MWh di tre anni fa agli attuali 100: vanno aggiunti altri 43 miliardi di euro. Si capisce dunque come i 106 miliardi extra previsti nel 2022 costituiscano un esborso impressionante da sostenere per tutta la filiera.
L’analisi Cgia scandaglia ulteriormente fino alle differenze regionali: è chiaro che a essere principalmente penalizzate sono le aree a maggiore concentrazione imprenditoriale, dunque Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia. In generale il Nord si sobbarcherà il 63% dei rincari complessivi. La segmentazione settoriale invece non risparmia nessuno: tra le aziende più in difficoltà ci sono quella manifatturiere ed edili sul fronte del gas mentre i ristoranti e gli alberghi vedranno cifre da capogiro sulle bollette dell’energia elettrica.