La domanda più grande dello strascico politico post crisi di governo è capire cosa ne sarà del MoVimento 5 Stelle. Il garante Beppe Grillo ha iniziato a illustrare una bozza di idee sulle candidature di vertice per le future elezioni, con qualche sorpresa: per esempio il ruolo nel M5s di Giuseppe Conte e quello di Alessandro Di Battista.
M5s, Conte risponde al segretario Pd rivendicando le sue ragioni
Giuseppe Conte e Alessandro Di Battista sono probabilmente i nomi più chiacchierati dell’universo politico del M5s, soprattutto alla luce delle dichiarazioni rilasciate in mattinata da Beppe Grillo.
Non appare dunque inverosimile pensare a un ruolo più defilato per l’ex premier, che intanto (come da prassi recente) si prende del tempo per replicare alla parole di Enrico Letta, il quale ha definitivamente abbandonato ogni ipotesi di alleanza in campo largo:
È vero, l’Italia è stata tradita nel momento in cui in Parlamento il Premier e il centrodestra, anziché cogliere l’occasione per discutere l’agenda sociale presentata dal M5s, l’hanno bocciata umiliando tutti gli italiani che attendono risposte. L’agenda Draghi che voi tanto invocate non riguarda i temi della giustizia sociale e della tutela ambientale, che sono stati respinti e umiliati con grande disprezzo. Ora arriveranno le elezioni, che non lasceranno spazio ai soliti protagonisti che ci detestano e ci attaccano ogni volta che ne hanno l’occasione. Anche chi non ha voce nelle vicende politiche potrà ora far pesare il proprio giudizio, il M5s sarà sempre al loro fianco
Giuseppe Conte, leader M5s, in risposta a Enrico Letta (Pd)
Di Battista e Raggi possono sfruttare la raccomandazione di Grillo
In rampa di lancio potrebbero tornare in auge due nomi spariti dai radar della scena pentastellata: Alessandro Di Battista e Virginia Raggi. Soprattutto il primo si è reso protagonista di una serie di videomessaggi in cui attacca le forze politiche avversarie, togliendosi anche qualche sassolino nei confronti di Luigi Di Maio. All’interno del contenuto postato sui canali social, Di Battista spiega il suo punto di vista sulla politica di oggi:
In tanti mi state scrivendo per dirmi che è giunto il momento di buttarmi nella mischia, ma io non sono disposto a tutto pur di ritornare in Parlamento. Il peccato originale della politica è l’idea che sia una pensata come una professione da portare avanti fino all’età della pensione, Io a questa cosa non ci credo, non ci ho mai creduto, non sono disposto a prendere soldi e privilegi per rinunciare alla libertà, a determinate idee e alla mia totale indipendenza. Tuttavia ho programmato il rientro in Italia per valutare le opzioni
Alessandro Di Battista #1
I principali responsabili della crisi di governo sono Di Maio e Draghi. Luigi l’ha provocata in modo inconsapevole: ha fatto questa manovra di palazzo senza pensare che ha provocato una reazione a catena che ha consentito al M5s di battere i pugni su tavolo sulle sue misure colpite. Oggi si trova in difficoltà perché deve trovare una via d’uscita. Draghi, se avesse avuto a cuore la responsabilità del Paese, non avrebbe attaccato il M5s e la Lega. Se lo ha fatto è perché se ne voleva andare.
Alessandro Di Battista #2