Ambientalisti incollati agli Uffizi, per trasmettere un messaggio d’allarme contro la crisi climatica in corso.
È successo a Firenze, nel corso della giornata del 22 luglio, nel noto Museo degli Uffizi.
Gli attivisti hanno creato il caos nella Sala Botticelli ed è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine per sedare la protesta in corso.
Ambientalisti incollati agli Uffizi: ecco cosa è successo
Intorno alle 10,30 del 22 luglio un uomo e due donne sono entrati nel noto museo d’arte inscenando una protesta pacifica.
I tre giovani attivisti, forniti di regolare biglietto d’ingresso, hanno apposto uno striscione nella Sala Botticelli, riportante la scritta “Ultima Generazione No Gas No Carbone”.
Recandosi davanti a ‘La Primavera’ di Sandro Botticelli, i tre ambientalisti hanno incollato le loro mani sul vetro che protegge il dipinto.
Per fortuna, il celebre dipinto non ha subito alcun danno, ma, dal Museo fiorentino è stato sottolineato che si sarebbero potuti creare seri danni per la nota opera d’arte:
“Se non ci fossero state le speciali protezioni decise per i capolavori principali del museo alcuni anni fa dalla direzione oggi avremmo avuto un danno importante all’opera, come accaduto recentemente in altri musei”.
D’altro canto, gli attivisti hanno tenuto a sottolineare che non vi era alcuna intenzione di danneggiare il dipinto e che proprio a tal fine è stata prestata molta attenzione.
In una nota infatti, è stato precisato:
“Gli attivisti di Ultima Generazione, si sono premurati meticolosamente al fine di non recare alcun danno alla Primavera di Botticelli. Né la cornice né il vetro che protegge la tela sono stati esposti a un rischio. Per assicurarcene, abbiamo consultato restauratori che ci hanno consigliato l’utilizzo di un incollante adatto a vetri e cornici. È per noi importante valorizzare l’arte, anziché danneggiarla, come i nostri governi fanno con l’unico pianeta a nostra disposizione. Le azioni di Ultima Generazione si battono per l’arte, la bellezza, il lavoro, la pace, e l’ambiente che ci da vivere”.
Un’attivista fiorentina, ha dichiarato in merito:
“Avevo sette anni quando, nella noia di una giornata al museo, rimasi a bocca a aperta dinnanzi alla bellezza, all’armonia e alla pace trasmessa da quel quadro. Vivo l’essere qui oggi come un momento in cui onorare quel primo amore per l’arte, rendendola lo strumento per un risveglio collettivo delle coscienze che porti ogni persona a rendersi conto del potere che abbiamo nel momento in cui decidiamo di utilizzare il nostro corpo come mezzo di pressione politica. La forza della disperazione mi sprona a prendere posizione e lottare per alleviare la sofferenza che ci aspetterà se il governo e la collettività intera non agiranno”.
Lo scopo degli ambientalisti incollati agli Uffizi, era quello di lanciare un appello al Governo, affinché si prendano seri provvedimenti contro la crisi climatica e gli effetti devastanti che sta creando.
Un grido d’allarme, da parte dagli attivisti di ‘Ultima Generazione’ che attraverso un post social hanno dichiarato:
“L’arte da sempre ha avuto un ruolo importante nel trasmettere messaggi, perché è compito dell’arte farsi veicolo di significati forti, di realtà che non vogliono essere viste. Ora dovrebbe ancora essere così. Al giorno d’oggi è possibile vedere una primavera bella come questa? Incendi, crisi alimentare e siccità lo rendono sempre più difficile. Abbiamo deciso di usare l’arte per trasmettere un messaggio d’allarme: stiamo andando verso un collasso ecoclimatico e sociale. Dobbiamo agire ora e dobbiamo farlo insieme. Quante opere d’arte potranno esserci in un futuro devastato?”.
I tre giovani ambientalisti, tra i 20 e i 29 anni, sono stati allontanati dal museo dai carabinieri, denunciati per interruzione di pubblico servizio, resistenza a pubblico ufficiale, manifestazione non autorizzata e deturpamento o imbrattamento di cose e, infine, rimpatriati con foglio di via obbligatorio dal Comune di Firenze, nei propri comuni di residenza, dove dovranno presentarsi entro due giorni.
Il grido d’allarme dei protestanti contro l’emergenza climatica
L’iniziativa è parte di una serie di proteste poste in essere a livello internazionale a favore della causa climatica.
La protesta agli Uffizi, si inserisce all’interno delle iniziative della campagna di disobbedienza civile non violenta di ‘Ultima Generazione’.
Da mesi, cittadini preoccupati per il proprio futuro, sono alle prese con simili azioni di ribellione per far pressione sul governo affinché si adoperi a contrastare il collasso climatico e sociale in atto.
Già nel mese di giugno, infatti, il gruppo attivista avevano bloccato più volte le principali arterie stradali italiane creando notevoli disagi.
Le richieste al Governo, prevedono azioni concrete, messe in chiaro attraverso una nota:
“Le nostre richieste sono semplici e permetterebbero di fare un primo passo per contrastare il cambiamento climatico: interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale; procedere a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20GW nell’anno corrente e creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile, aiutando gli operai dell’industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili”.
Semplici richieste, secondo i ragazzi di ‘Ultima Generazione’, che potrebbero cambiare il destino della Terra.