Steve Bannon, ex consigliere dei Donald Trump ai tempi della sua presidenza e figura influente della destra americana, è stato dichiarato colpevole per oltraggio al Congresso dopo aver disobbedito a un mandato di comparizione della commissione che indaga sull’attacco al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Lo ha deciso la giuria del Tribunale di Washington, con la sentenza che deciderà la sua pena che si terrà il prossimo 21 ottobre: rischia da 30 giorni a un massimo di 2 anni di reclusione.
Steve Bannon: “Sono con Trump e con la costituzione”
Steve Bannon è colpevole di oltraggio al Congresso visto che, sollecitato più volte dalla commissione d’indagine sull’attacco a Capitol Hill, non si è mai presentato a testimoniare. Processi come quello in cui è coinvolto l’ex consigliere di Trump sono una vera e propria rarità, con nessuno che da più di 50 anni – dai tempi della Guerra Fredda – è mai finito in carcere per oltraggio al Congresso: potrebbe essere Bannon il primo, visto che rischia da un minimo di 30 giorni a un massimo di 2 anni, oltre a svariate multe.
Dopo poco meno di tre ore di camera di consiglio, una giuria federale a Washington ha espresso la condanna, rafforzando così le risultanze diffuse oggi dalla commissione. Si dovrà aspettare il 21 ottobre per la decisione sulla pena, come spiega il giudice federale Carl Nichols. Steve Bannon fuori dal tribunale ha commentato così la giornata in tribunale:
“Sono con Trump e con la costituzione: abbiamo perso una battaglia ma non perderemo la guerra”
Il suo avvocato preannuncia un possibile appello, il quale hanno respinto l’accusa e spiegato che il suo assistito non ha ignorato alcun mandato e che la richiesta di testimoniare non solo era illegittima ma anche motivata politicamente.
Bannon e il suo ruolo il 6 gennaio 2021
Il 6 gennaio 2021 tutte le televisioni mondiali mostravano le immagine dell’assalto dei sostenitori di Trump a Capitol Hill, desiderosi di occupare il Campidoglio e di ribaltare l’esito delle elezioni. Steve Bannon si è sempre dichiarato estraneo a ogni responsabilità per l’attacco dello scorso anno, ma si è sempre vantato di essere l’architetto ideologico degli sforzi per ribaltare il risultato delle elezioni del 2020. Dichiarazioni che mettono in evidenza la sua colpevolezza, come spiega nell’arringa finale l’assistente procuratore Molly Gaston:
“Questo non è un caso complesso ma è importante, ha scelto la fedeltà a Trump invece che il rispetto della legge”
La sentenza che decreterà la pena di Steve Bannon è prevista per il 21 ottobre.