Il sindacato degli attori di Hollywood ha recentemente messo in guardia dall’utilizzo sempre più diffuso dei video deepfake nelle produzioni cinematografiche e televisive mainstream.
Per il sindacato attori i video deepfake sono “potenziali minacce” per gli artisti
Come tutti sanno, il cinema è l’unica forma d’arte che necessita di una tecnologia avanzata per essere praticata. Negli ultimi decenni, la tecnologia informatica ha permesso al medium filmico di raggiungere risultati notevoli in termini di rappresentazione fotorealistica di scenari e personaggi fino a poco tempo fa impensabili, fino ad arrivare a sviluppo recenti come la tecnica del deepfake.
In cosa consiste? Senza scendere troppo in tecnicismi, i video deepfake permettono di sostituire al volto di un attore ripreso dal vivo, quello di un altro attore, ricostruito digitalmente a partire da immagini e video del suo volto reale. Si tratta di uno strumento utilissimo, ad esempio, per sovrapporre il volto di un attore a quello dello stuntman utilizzato al suo posto in scene particolarmente pericolose.
Più recentemente, nelle serie ambientate nell’universo di Star Wars The Mandalorian e The Book of Boba Fett di Disney+, questa tecnica è stata usata per ringiovanire il volto dell’attore Mark Hamill e sovrapporlo a quello di un altro attore chiamato a interpretare una versione giovane dell’iconico personaggio di Luke Skywalker.
Simili sviluppi hanno messo in allarme il SAG-AFTRA, sindacato che rappresenta gli attori e le varie personalità che lavorano in tv e radio a Hollywood, che ha deciso di voler intervenire per tentare di limitare l’utilizzo del deepfake e della replica digitale del volto degli attori, come ribadito da Duncan Crabtree-Ireland, direttore esecutivo nazionale del SAG-AFTRA.
“Queste nuove tecnologie offrono opportunità straordinarie ma possono diventare minacce potenziali per i mezzi di sostentamento degli artisti. Riteniamo cruciale che gli attori abbiano il controllo per quanto riguarda lo sfruttamento della loro identità digitale, che ogni utilizzo avvenga con un consenso pienamente informato e che il compenso per tale uso sia adeguato”.
Le clausole contrattuali
Se il digitale, attraverso lo streaming, sta modificando i comportamenti di fruizione dei prodotti audiovisivi, tecnologie come quella del deepfake ne stanno trasformando le dinamiche produttive.
Il sindacato sta, dunque, inserendo gradualmente delle clausole nei contratti dei propri membri proprio per tutelarli da utilizzi non concordati della loro immagine virtuale.
“I produttori non possono creare riproduzioni digitali di un attore per lo sviluppo di un progetto, senza l’autorizzazione del sindacato. I produttori non possono utilizzare la riproduzione digitale di un individuo, vivo o deceduto, per l’aspetto di un personaggio o per sostituire l’aspetto di un altro attore impegnato nel progetto, senza l’autorizzazione del sindacato. Le restrizioni precedenti includono anche la riproduzione della voce dell’artista“.
Per approfondire temi e curiosità legate al cinema, l’appuntamento è con Buio in Sala, il sabato, dalle 18:30 alle 20 su Radio Cusano Campus.