Dopo la controfirma per lo scioglimento delle Camere da parte dell'oramai ex presidente del Consiglio, Mario Draghi, al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, uno dei nodi principali da sciogliere è quello delle pensioni 2023.
Infatti, con la caduta del Governo Draghi i tempi per arrivare ad una decisione finale sul tema della riforma pensionistica sono molto stretti.
Qualora, però, il nuovo governo non riuscisse a rientrare nei tempi che sono stati stabiliti, allora dal prossimo anno si tornerà alla Legge Fornero, con uno scivolo dal lavoro che arriverebbe solamente all'età di 67 anni.
I tempi sono decisamente molto stretti e le conseguenze per gli italiani non sarebbero di certo le più rosee. Perciò, andiamo a scoprire insieme quali sono i possibili scenari ed i dettagli che riguardano il tema delle pensioni 2023.
Dopo la caduta del Governo Draghi, dovuta ad una crisi scatenata principalmente da Giuseppe Conte, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, quest'ultimo potrebbe ricevere indietro il boomerang da egli stesso lanciato.
La motivazione è dettata dal fatto che dal prossimo anno si potrebbe tornare alla Legge Fornero, qualora il nuovo governo non riesca a trovare un accordo e a stipulare una riforma nei tempi previsti, i quali sono decisamente molto stretti.
Questo dal momento che le elezioni sono state fissate per il giorno 25 settembre e perciò il nuovo governo in carica presterà giuramento, presumibilmente, durante il mese di novembre dell'anno in corso.
Perciò, resterebbe assai poco tempo per arrivare ad una decisione finale sul tema che riguarda le pensioni, oltre che su tutti gli altri temi che ci sono in ballo da dover trattare.
Una prima alternativa che si potrebbe adottare, per non dover tornare alla vecchia riforma, è quella di prorogare in via temporanea quota 102.
Altrimenti, si avrà uno scivolo dal lavoro all'età di 67 anni, con la possibilità di usufruire di un'uscita anticipata qualora siano stati versati 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.
In seguito alle sue dimissioni, il giorno mercoledì 20 luglio all'interno dell'aula del Senato della Repubblica, l'oramai ex presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha ribadito la necessità e l'urgenza di arrivare ad una riforma delle pensioni che riesca a garantire flessibilità in uscita ed un sistema che sia sostenibile nel tempo.
In particolare, ecco quali sono state le parole dell'ex premier:
Lo scenario del nostro Paese è cambiato radicalmente in seguito alla crisi di governo che si è generata durante quest'ultimo periodo e a causa delle dimissioni, della nuova richiesta di fiducia ed, infine, dello scioglimento delle Camere da parte del premier Mario Draghi.
Ecco l'intervento che è stato effettuato qualche giorno fa, durante la presentazione del XXI Rapporto Annuale INPS, da parte dell'ormai ex Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando.
L'ex ministro ha ribadito le seguenti parole:
Sempre nel Rapporto Annuale INPS, l'ente previdenziale ha sostenuto la necessità di avere una riforma delle pensioni nell'immediato, per evitare lo scenario attuale nel quale la perdita per lo Stato sarà di 92 miliardi di euro nel giro di 7 anni.