Quest’anno il duello tra Max Verstappen e Lewis Hamilton si è praticamente affievolito ma nella mente di Toto Wolff c’è ancora il forte ricordo dell’ultimo episodio del 2021, ad Abu Dhabi. In quell’occasione, per i pochi appassionati che non lo sapessero, il pilota olandese riuscì a trionfare sull’inglese dopo una direzione di gara da thriller, contraddistinte da scelte di gara poco chiare che favorirono certamente la Red Bull.
A distanza ormai di quasi un anno, il Team Principal della Mercedes ha lasciato intendere che la ferita è ancora aperta nel cuore del paddock della casa tedesca:
Può capitare che qualcuno vinca, ma non nel modo giusto; ma questo non durerà a lungo, anche perché il karma esiste. Non mi riferisco a una gara o a una stagione, ma anche tra dieci o vent’anni. La mentalità di trionfare a tutti i costi è qualcosa che avrei appoggiato un paio di anni fa. Oggi voglio ancora vincere, ma voglio farlo nel modo giusto. Ho dei valori e una mentalità che voglio difendere nella squadra. Credo nell’umiltà, nell’onestà, nell’integrità e nella trasparenza. Sono ingredienti importanti nel lungo termine.
Insomma, un chiaro riferimento a Red Bull ed alla vittoria di una stagione comunque straordinaria che però avrebbe potuto avere un epilogo molto più chiaro.
Oltre Abu Dhabi, Toto Wolff commenta il presente in F1
Naturalmente, nonostante il ricordo amaro della scorsa stagione sia vivo, per Toto è tempo di fare un bilancio anche della stagione in corso con uno sguardo al futuro. Interrogato sul momento della Mercedes e soprattutto del pilota di punta Lewis Hamilton, Wolff ha dichiarato:
Devo proteggerlo perché la gente ha iniziato a criticarlo, il che non è giusto. È un’assurdità: è il più grande pilota di tutti i tempi, ma la macchina non è proprio all’altezza. George a volte ha faticato un po’ meno perché forse è abituato a guidare macchine difficili in fondo alla griglia, ma Lewis è stato sfortunato in molte occasioni. Avrebbe potuto conquistare altri due podi e il pendolo sarebbe cambiato. Quindi, le scuse servono a far capire a tutti che la macchina non è performante, e non che la colpa è del pilota. Credo che avrebbe dovuto conquistare l’ottavo titolo iridato l’anno scorso, lo sanno tutti, ma ora dobbiamo creare una macchina che lo metta in condizione di conquistare il mondiale, e questa è fondamentalmente una mia responsabilità.