Da oggi fino al 31 luglio Venezia ospita la 16esima edizione della Biennale Danza, affidata quest’anno alla guida del coreografo inglese Wayne McGregor, che ha messo a punto un programma Boundary-less, senza confini. Il pubblico è invitato a un’esperienza di danza senza confini, nella quale viene accompagnato nel mondo di grandi danzatori, coreografi, artisti.

Protagonisti della Biennale Danza 2022 saranno oltre 100 artisti per 42 appuntamenti, tra spettacoli dal vivo, installazioni, performance, mostre fotografiche, film conversazioni, workshop e masterclass.

Biennale Danza: l’inaugurazione

La Biennale Danza parte oggi alle 20 al Teatro Malibran con il Leone d’oro alla carriera Saburo Teshigawara, che presenta in prima mondiale Petrouchka

Sempre oggi l’inaugurazione di Fields, installazione scenica dell’artista digitale Tobias Gremmler, e della mostra fotografica dedicata alla Biennale Danza 2021 di Indigo Lewin, rispettivamente nelle Sale d’Armi E ed A dell’Arsenale.

Petrouchka

Saburo Teshigawara si ispira a un classico come Petrouchka, opera del trittico Stravinskij-Djagilev-Nižinskij che rivoluzionò la scena europea più di un secolo fa, per operare la sua rivoluzione. Al centro della riflessione del coreografo e artista giapponese Saburo Teshigawara è la bellezza, quella nascosta, sentita negli attimi più bui, nei momenti di sofferenza e di disperazione. 

Il programma

Moltissimi gli spettacoli in debutto mondiale alla Biennale Danza, come Carnación di Rocío Molina, Leone d’Argento, esponente di punta del nuovo flamenco (27 luglio) e Fo:NO di Diego Tortelli, vincitore del primo concorso dedicato dalla Biennale alla coreografia italiana. Il suo immaginifico progetto coreografico ci fa entrare nel corpo attraverso la gola per un esperimento sonoro e viscerale in cui si mescolano beat boxing, politica identitaria e danza, in tutta la sua complessità (23 e 24 luglio).

Sempre il 23 luglio è in programma Maggie the Cat, spettacolo di danza espansa di Trajal Harrell.

Il 26 luglio è la giornata di The Seven Sins della Gauthier Dance, che riunisce sullo stesso palco sette coreografi di prima grandezza: Aszure Barton, Sidi Larbi Cherkaoui, Sharon Eyal, Marco Goecke, Marcos Morau, Hofesh Shechter e Sasha Waltz.

Il 28 e il 29 luglio arrivano Rudi Cole e Júlia Robert di Humanhood con lo spettacolo Infinite, mentre il 31 luglio è in programma Requiem: Fire in the Air of the Earth, frutto della collaborazione tra A.I.M di Kyle Abraham e la fuoriclasse della dance elettronica Jlin.

Il 30 e il 31 luglio è la volta della compagnia interculturale di Marrugeku, che riunisce artisti indigeni e non, unica nel suo genere in Australia, sotto la guida della coreografa Dalisa Pigram e la regista Rachel Swain: Jurrungu Ngan-ga [Straight Talk] è un grido di libertà per l’abolizione di tutte le forme di violenza, oppressione, confinamento.

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