Jessica Alba si scaglia contro la Marvel, accusandola di non favorire la diversità razziale nella rappresentazione dei suoi personaggi sul grande schermo.
Jessica Alba contro la Marvel: “Dominata da attori caucasici”
Jessica Alba conosce bene il mondo dei cinecomics. L’attrice ha recitata, infatti, sia nelle due pellicole tratte dalla graphic novel indipendente Sin City di Frank Miller, sia nei due film dedicati ai Fantastici Quattro all’inizio degli anni Duemila.
La Alba, statunitense ma di chiare origini messicane, andava a interpretare la bionda e tipicamente caucasica Susan Storm nei film ispirati al quartetto creato da Stan Lee e Jack Kirby. Proprio questa scelta di casting fece segnare un importante passo in avanti in termini di inclusione e rappresentazione di diverse etnie all’interno di prodotti cinematografici mainstream. Adesso l’attrice ha deciso di attaccare la Marvel proprio per non aver dato seguito al modello proposto all’epoca.
“Se prendiamo in considerazione i film Marvel, che sono i principali modelli del genere fantastico e determinano ciò che accade nel settore dell’intrattenimento, la scena è ancora decisamente caucasica. In passato, quando interpretai Susan Storm, ero uno dei pochi esempi di diversità. Questo avvenne prima che la Marvel fosse acquistata dalla Disney, e non mi sembra che le cose siano molto cambiate“.
L’importanza di rappresentare il mondo in tutti i suoi aspetti
Jessica Alba è, comunque, consapevole del fatto che proprio la Marvel stia cominciando ad andare nella direzione da lei auspicata. Lo testimonia la serie tv su Disney+ dedicata a Ms. Marvel, prima supereroina musulmana di quell’universo cinematografico, o anche il film con protagonista Shang-Chi, con protagonista un eroe asiatico.
L’attrice sottolinea l’importanza di questi modelli per le giovani generazioni e per il mondo che loro costruiranno in futuro.
“So benissimo che la ragione dietro a tutto questo è economica. Si tratta di affari, ma va bene così. Quale che sia il motivo che li ha portati a fare questi film e a mostrare questo tipo di personaggi, davvero non importa. Mi interessa, invece, l’impatto che questo ha sulle nuove generazioni, coloro che saranno i nostri leader futuri. Per loro è importante vedere il mondo sullo schermo, o nelle storie e nei sogni che creiamo, e sapere che quel mondo riflette quello in cui vivono“.
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