La crisi è sempre più vicina e Giuseppe Conte tuona contro Mario Draghi al termine della giornata di confronto al Senato.
Crisi, Conte attacca Draghi: “Nessuna agenda di governo”
Tutto sembra condurre verso la crisi di governo. Questo è l’esito della giornata che ha visto il presidente Mario Draghi richiedere una nuova fiducia al Senato alla fine di un intenso dibattito parlamentare. La fiducia è arrivata, ma la decisione di Movimento 5 Stelle, Lega e Forza Italia di non partecipare al voto, determina lo scenario che, con molta probabilità, potrebbe portare Draghi a rassegnare le dimissioni.
Mentre il segretario del Partito Democratico Enrico Letta parla di “giorno di follia” e Matteo Renzi di Italia Viva rivendica con orgoglio il sostegno a Draghi, arrivano le parole del leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, che si scaglia contro il Presidente del Consiglio per l’atteggiamento avuto nelle settimane precedenti e, soprattutto, nella giornata di oggi, nei confronti del M5S.
“Non abbiamo posto ultimatum, abbiamo sempre sollecitato delle questioni che necessitavano di un’agenda di governo. Oggi, però, abbiamo visto da parte di Draghi non solo indicazioni generiche, ma anche un atteggiamento sprezzante. Abbiamo ricevuto anche insulti“
“Nessun confronto sulle misure attese dagli italiani”
Dal punto di vista di Giuseppe Conte, quindi, Draghi si sarebbe sottratto a un confronto sui temi sollevati dal Movimento, rendendo inevitabile la decisione di non votare la fiducia.
“Non abbiamo ricevuto risposte sul superbonus atteso da 50mila imprese sull’orlo del fallimento, non abbiamo compreso se c’è l’intenzione di fare il salario minimo e non è arrivata nessuna indicazione su aiuti per famiglie e imprese come il cuneo fiscale. Oggi doveva essere l’occasione per un confronto ufficiale in cui ricevere da Draghi impegni precisi sulle misure attese dagli italiani, ma questa discussione non c’è stata“.
“Siamo stati messi alla porta”
Infine, Conte sottolinea come, da parte del premier e delle forze di centrodestra della maggioranza, ci sia stata la volontà di estromettere il Movimento 5 Stelle dall’azione di governo.
“Siamo stati messi alla porta, diventando il bersaglio di un attacco politico. Non c’erano le condizioni perché potessimo continuare con leale collaborazione. Anche da parte delle forze di centrodestra c’è stato un atteggiamento incomprensibile, con un forte ostruzionismo e deliberata volontà di tenerci fuori dalla maggioranza“.