RAI regionale: ecco la possibilità e come cambierebbe il canone da Milano a Palermo.
RAI regionale, come potrebbe cambiare
Come riporta la testata Investire oggi, c’è la concreta possibilità che la RAI possa diventare regionale. Ciò potrebbe avere delle ripercussioni anche sul canone RAI.
Oggi il canone RAI (e la tv nazionale in genere) è di esclusiva competenza dello Stato. L’intero introito finisce nelle casse centrali. La tassa sul possesso del televisore è pagata mediante addebito diretto sulla bolletta della luce. Questo perché vale la presunzione secondo cui, chi è intestatario di utenza elettrica domestica residenziale si presume anche possessore di apparecchio televisivo.
E’ possibile sottrarsi all’addebito solo inviando (all’Agenzia delle Entrate) la dichiarazione sostitutiva di non detenzione TV. Questo può essere fatto se in famiglia (e in nessuna casa di quella stessa famiglia) non è presente alcun televisore. Non si paga il canone nemmeno nei casi di specifica esenzione. Si pensi all’esonero canone RAI over 75.
Rai regionale
Si punta ora alla regionalizzazione della RAI. Cosa già presente solo nelle provincie autonome di Trento e Bolzano, e nelle regioni a statuto speciale.
“Esiste un patrimonio anche di professionalità oltre alle tecnologie avanzate per cui diciamo che è possibile immaginare un sistema radiotelevisivo e multimediale pubblico gestito su base regionale sostenuto, ad esempio, con parte della quota del gettito del canone televisivo pagato dai cittadini veneti. So che alcuni consigli regionali, la Lombardia ad esempio, si sta già elaborando una legge specifica e credo che il Veneto, possa affrontare un analogo percorso”. Queste le parole presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti. A questi fanno eco Marianna Sala, Presidente del Corecom Lombardia e Igor De Biasio, del Consiglio di amministrazione RAI. Quest’ultimo ha confermato l’impegno personale per un forte coinvolgimento delle Regioni nel prossimo contratto di servizio.
Cosa succede al canone RAI nel 2023 con o senza Draghi al governo
Nei prossimi mesi si teme un’impennata del costo del Canone RAI, con o senza Mario Draghi. Ecco che cosa sta succedendo.
Dal prossimo anno il pagamento del Canone Rai avverrà in tutt’altro modo. Il governo si è impegnato nei confronti dell’Unione Europea, all’interno del cosiddetto Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), ad eliminare il canone rai dalle bollette elettriche. Il motivo è semplice, esso rappresenta un onere improprio, cioè non riferibile al consumo effettivo di energia elettrica. Per tale motivo si teme per un aumento del prezzo di questa tassa, a prescindere da chi guiderà il nostro paese nei prossimi mesi. Lo stesso esecutivo guidato da Mario Draghi non ha ancora chiarito quali saranno le modalità per il pagamento del canone rai dal prossimo anno.
Ritornare a pagare il canone rai come avveniva in passato, ovviamente, potrebbe far temere per un ritorno a quei livelli di evasione. Motivo per il quale si teme anche per un suo aumento; c’è chi ipotizza che il suo costo potrebbe essere anche triplicato.